Tarquinia, donate dal Comitato in difesa dell’ospedale due carrozzine al reparto di Medicina

“Non abbassare la guardia, mettere sempre in primo piano le sorti del nostro ospedale”: continua l’impegno del Comitato “Insieme per l’Ospedale di Tarquinia” in difesa della struttura cittadina, in una battaglia fatta non solo di sensibilizzazione e attenzione, ma anche di proposte costruttive e iniziative che diano un supporto concreto alla sanità cittadina.

È proprio in quest’ottica che nei giorni scorsi una nostra delegazione ha consegnato al reparto di Medicina dell’Ospedale di Tarquinia due carrozzine per lo spostamento interno dei pazienti, in sostituzione di altre ormai logore e non più riparabili: una donazione ricevuta con gratitudine dal direttore del reparto, dott. Mauro Vannicola, e dalla Direttrice Sanitaria dott. Bernadette Macchione.

“Sappiamo quale sforzo, oltre ogni ragionevole ordinarietà, compia il personale sanitario, con turnazioni asfissianti dei medici – le parole a commento del comitato – e siamo profondamente grati a loro e al personale infermieristico che li supporta; parimenti abbiamo accolto con soddisfazione la notizia della riapertura a Tarquinia del servizio di screening contro il tumore al seno, ripartito proprio ieri”.

Un impegno che è lungi dal fermarsi, guidata da uno spirito ben chiaro: fare in modo che l’opinione pubblica che si riconosce nel Movimento rimanga vigile su una battaglia civica fondamentale per la comunità “e affinchè i decisori che a tutti i livelli possono fare la buona e la cattiva sanità abbiano la certezza che i cittadini osservano loro e le loro decisioni e rivendicano diritti costituzionali per cui pagano con le tasse compensi significativi. Darci della buona sanità non è una scelta opzionale della dirigenza della ASL; non se ne può più del ritornello degli errori altrui. Semmai sono stati aggiunti sbagli a sbagli già fatti e chi ha raccolto il testimone si fa carico anche del passato, perché pagato anche per questo ed è certo che le colpe sono state ecumeniche”.

“Gli errori strutturali degli ultimi anni hanno creato problemi complicati per il nostro ospedale. – continuano dal Comitato – Primo punto tra tutti è il reclutamento del personale medico, vera criticità non solo di Tarquinia ma di tutta la sanità italiana, che nell’immaginario collettivo si accompagna a un certo senso d’impotenza, che rende quasi ineluttabile il ricorso alla sanità privata; se questa risolvesse sarebbe benvenuta, ma, ahinoi, la sanità privata cerca solo il grasso e si tiene ben lontana dal magro, che solo il Servizio Sanitario Nazionale come attuatore del diritto alla salute sancito dall’Art. 32 della Costituzione può garantire”.

“Questa constatazione – conclude il Comitato – qui a Tarquinia in particolare non può essere una consolazione, sapendo quante eccellenze mediche sono state perdute, con medici e primari praticamente “cacciati” e un tesoro di esperienza pluridecennale gettato via senza il necessario e intelligente travaso. Noi continuiamo a fare la goccia d’acqua, mettendo in campo azioni per tenere i riflettori accesi: tra eventi, manifestazioni e donazioni, convinti che ogni gesto conti, restiamo vigili invitando tutti i cittadini a farlo”.