Con un’ordinanza sindacale, la numero 16 del 19 maggio 2020, il Comune di Tarquinia ha disposto l’interdizione dell’esercizio “delle attività di commercio su aree pubbliche relativo al mercato settimanale di merci varie e prodotti alimentari del mercoledì, nelle aree pubbliche denominate Viale Luigi Dasti, Via Tagete e Piazza Tagete”, fino alla predisposizione degli adempimenti previsti dall’ordinanza regionale di riferimento sulla prevenzione del Covid-19 “e comunque fino al trasferimento del mercato in argomento nelle nuove aree individuate in Via Palmiro Togliatti e Via Ugo La Malfa”.
Insomma, domattina a Tarquinia non torna il mercato del mercoledì, e quando tornerà non sarà nella zona collinare della città, ma ai piedi della stessa. Una decisione che, stando alle motivazioni riportate nell’ordinanza, nasce da “motivi connessi alla sicurezza pubblica ed all’igiene” e per “evitare, per quanto possibile ed in via cautelativa, ogni assembramento di persone che possa favorire od incrementare la diffusione del virus” (anche tenendo conto – sempre citando l’atto sindacale – del fatto che adottare le misure previste per legge prevedono “tempi non brevi, sia in termini di predisposizione degli accorgimenti tecnici, sia in termini di adozione di previsioni regolamentari”), ma anche dall’intenzione dell’amministrazione di “individuare anche se in forma sperimentale le nuove aree prescelte, identificate nelle aree pubbliche costituite da Via Palmiro Togliatti e Via Ugo La Malfa, ove si intende a breve trasferire il mercato in argomento”.
Storicamente situato in pieno centro storico, in piazza Matteotti (e nei momenti di maggior presenza anche all’alberata Dante Alighieri), nel corso del tempo il mercato cittadino del mercoledì ha vissuto varie peripezie “geografiche”. Su tutte, la divisione che ne ha portato una parte al piazzale Europa, lungo via Luigi Dasti, con una parte rimasta ancora ai piedi del palazzo comunale, sino al ricongiungimento di qualche mese fa in piazza Tagete.
Un tornare assieme che, stando a quanto riportato nelle premesse dell’ordinanza, fa seguito a richieste anche degli stessi operatori, in particolare con una lettera del 2017in cui “rappresentavano la necessità di uno spostamento, comunque unitario, del mercato settimanale del mercoledì”.