Riceviamo e pubblichiamo
Si è costituito a Tarquina il Comitato cittadino per l’abrogazione della Legge sull’Autonomia differenziata.
Ne fanno parte i rappresentanti delle forze politiche che lo scorso 5 luglio hanno depositato in Cassazione il quesito abrogativo: PD, Cinque Stelle, Alleanza Verdi Sinistra e le associazioni ANPI, Demos, Semi di pace e Libera.
È un ampio schieramento politico e culturale, che si riconosce nella difesa dei principi di uguaglianza, equità e solidarietà della Costituzione messi in discussione dalla legge Calderoli.
L’Autonomia differenziata, voluta dalla Lega e approvata dal governo Meloni, cancella infatti l’art. 5 della nostra Carta fondamentale che definisce la Repubblica una e indivisibile.
Questa legge corona il progetto leghista di secessione del Nord dal Sud del paese, accelera il processo di privatizzazione della sanità e della scuola pubbliche e frammenta le competenze su materie di rilievo nazionale: dal credito alle infrastrutture, dall’energia alle politiche ambientali. Il risultato sarà un’Italia più piccola in Europa e nel mondo, più povera, più diseguale e meno sicura, con cittadini di serie A e cittadini di serie B e C.
Tarquinia ha una lunga storia democratica e antifascista e a questo sentire profondo e comune si appella il Comitato referendario che ha deciso di avviare la raccolta delle firme. Il primo appuntamento ė previsto con la Pastasciutta antifascista organizzata dall’Anpi di Tarquinia in collaborazione con l’Anpi provinciale di Viterbo, giovedì 25 luglio. A partire dalle 19.00 presso la Cittadella Semi di Pace sarà possibile firmare per cancellare la legge spacca Italia.
Comitato cittadino per l’abrogazione della Legge sull’Autonomia differenziata