“Data la pioggia che sta portando a Tarquinia un anticipo di autunno, l’appuntamento originariamente previsto per oggi con il Salotto Letterario del Divino Etrusco è posticipato a domani, mercoledì 25 agosto, sempre alle 18 e 30 e sempre all’Alberata Dante Alighieri”: recita così il post di stamani sulla pagina Facebook del DiVino Etrusco. “Invariati i protagnisti, a partire da Roberto Riccardi, autore di “Un cuore da Campione”, edito da Giuntina, passando per Tiziano Monti, in una chiacchierata con Stefano Tienforti”.
Ludwig Guttmann voleva essere un neurologo, curare le lesioni spinali, aiutare gli altri. Ma nel 1938, dopo la Notte dei cristalli, capì che la situazione degli ebrei in Germania stava rapidamente precipitando: essere uno dei medici più stimati del paese non avrebbe salvato lui e la sua famiglia dalla deportazione. Raggiunse così l’Inghilterra, e qui avviò una rivoluzione che avrebbe cambiato per sempre l’approccio alla paraplegia. A Stoke Mandeville, l’ospedale che iniziò a dirigere nel 1944 nel Berkshire, i feriti di guerra non avrebbero incontrato né avversione né commiserazione. Questi giovani – perlopiù piloti della RAF impegnati a difendere l’Europa dalla minaccia nazista – erano «il meglio degli uomini» e non meritavano di marcire in un letto. Alla disperazione e ai sedativi, Guttmann preferì l’attività sportiva, l’aria fresca, la gioia dei rapporti umani. Ragazzi che la guerra aveva drammaticamente segnato tornavano alla vita grazie all’entusiasmo di una sana competizione. L’anno della svolta fu il 1960, quando grazie al medico italiano Antonio Maglio i «Giochi di Stoke Mandeville» approdarono a Roma, in occasione della XVII Olimpiade. Nacquero così le gare paralimpiche.
Un cuore da campione non racconta solo la vita di un personaggio straordinario fortunosamente scampato alla Shoah, celebra anche un’avventura coraggiosa che ha cambiato in profondità il nostro modo di intendere lo sport, il corpo e i rapporti umani. Una rivoluzione che oggi sopravvive nella determinazione di tutti gli atleti paralimpici, nel grido di gioia di Bebe Vio e nella forza indomita di Alex Zanardi. Una rivoluzione iniziata con una palla medica lanciata da un letto all’altro, in un ospedale sperduto nella campagna inglese, e giunta infine sul podio olimpico con un oro al collo.
Roberto Riccardi (Bari, 1966), generale dei Carabinieri e giornalista, ha esordito per Giuntina con Sono stato un numero. Alberto Sed racconta (2009), che è stato fra i libri premiati da Adei-Wizo e ha vinto l’Acqui Storia. Ha poi pubblicato con questa casa editrice La foto sulla spiaggia (2012) e la biografia di Giulia Spizzichino, scritta con lei, La farfalla impazzita (2013). Autore di narrativa gialla, ha toccato il tema della Shoah anche nel noir La notte della rabbia (Einaudi Stile Libero, 2017). Il suo ultimo libro per Giuntina è Un cuore da campione. Storia di Ludwig Guttmann, inventore delle Paralimpiadi (2021).