Tarquinia, benzina miscelata con gasolio: sequestrati 1000 litri e denunciato il titolare di un distributore

Riceviamo dalla Guardia di Finanza e pubblichiamo

Proprio in questi giorni, i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Viterbo hanno portato a termine un ulteriore brillante intervento, che si aggiunge a quelli delle ultime settimane, volto alla repressione delle frodi nel settore delle accise, in particolare, al contrasto del fenomeno della miscelazione fraudolenta dei carburanti proprio in vista delle festività e dell’arrivo dei numerosi turisti che affolleranno le strade della Tuscia.

In particolare, a seguito di alcune segnalazioni pervenute da taluni automobilisti che lamentavano di aver subìto seri danni alle proprie autovetture subito dopo aver effettuato rifornimento di carburante, i finanzieri della Compagnia di Tarquinia hanno prontamente avviato un controllo presso un impianto di distribuzione di carburante no-logo ovvero c.d. “pompa bianca”, sito nei pressi di Tarquinia, al fine di verificare il regolare funzionamento dei sistemi di erogazione, nonché la qualità del prodotto petrolifero commercializzato.

Le operazioni si sono svolte tramite la misurazione del livello di carburante presente nei serbatoi del distributore e attraverso il prelievo di campioni. Le relative analisi, effettuate presso il laboratorio chimico dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Roma, hanno confermato la non conformità del prodotto analizzato alle previste specifiche commerciali.

In particolare, la benzina mostrava la presenza di una elevata percentuale di prodotto idrocarburico più pesante del tipo gasolio; presenza che rendeva non conforme, per le finalità di autotrazione, il prodotto in parola.

All’esito delle attività, le Fiamme Gialle di Tarquinia hanno deferito il legale rappresentante del distributore alla locale Procura della Repubblica di Civitavecchia per il reato di frode in commercio e, al fine di impedire l’ulteriore vendita di prodotto, hanno proceduto all’apposizione di specifici sigilli sul serbatoio interrato di stoccaggio e al sequestro del carburante in essa contenuto, pari quasi a 1.000 litri, risultato snaturato all’esito delle ulteriori successive analisi condotte dal citato laboratorio di analisi.

Anche questo intervento, frutto di un protocollo d’intesa stretto nel 2023, evidenzia la stretta sinergia tra il Corpo della Guardia di Finanza e l’Agenzia delle dogane e dei monopoli nell’operare congiuntamente al fine di tutelare gli interessi finanziari nazionali e contrastare gli illeciti di natura penale ed amministrativa nel settore delle accise soprattutto, laddove, l’utilizzo di prodotti petroliferi chimicamente alterati può comportare gravi rischi sia per l’ambiente che per la sicurezza della circolazione stradale.

Si evidenzia che il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.