Riceviamo da Renato Bacciardi e pubblichiamo
Sono passati quasi dieci giorni dall’ elezione del sindaco, prima di tutto mi sento di rivolgere gli auguri di buon mandato a Francesco Sposetti. La mia candidatura mi ha portato in consiglio insieme a Alberto Tosoni, con il quale vogliamo dare vita ad un’opposizione costruttiva nell’interesse dei cittadini di Tarquinia.
Non ho voluto appositamente fare valutazioni a caldo, immediatamente dopo i risultati elettorali. Vorrei ora fare giusto qualche bilancio: il centro destra a Tarquinia ha perso, e questo è sotto gli occhi di tutti, con risultati al punto eclatanti da lasciare poco spazio ad analisi e commenti. Sono riuscito ad entrare in consiglio facendo una campagna elettorale all’insegna del civismo, non ho avuto patiti a sostegno e lo scarto con Giulivi per andare al ballottaggio è stato di una piccola sforbiciata di voti. Credo per Tarquinia, in questo momento storico, sia il civismo il criterio con il quale contrastare la sinistra e la sinistra estrema, ma anche un meccanismo, a livello territoriale, della destra, incarnato da persone che da dentro i partiti o con ruoli nell’amministrazione uscente, che hanno poco investito nel dialogo ed affatto attenti alle reali esigenze dei cittadini.
Ma torniamo ad oggi, il sindaco Sposetti ancora non convoca il consiglio e di conseguenza la giunta, Tarquinia ha assistito a festeggiamenti ed azioni simboliche, che volevano rimarcare la fine dell’era Giulivi, molto bene l’immediata riduzione della Ztl, e anche a livello simbolico, molto bene il semaforo lampeggiante, sono mancate al momento, però, le vere delibere, che avrebbe potuto emanare il neo eletto.
Sin da subito ho parlato di un’opposizione responsabile al sindaco Sposetti, al quale consiglio di amministrare consapevole di un voto specifico sulla sulla sua persona, il consenso lo ha ricevuto dai cittadini ed in politica non esiste potere più grande. Convochi subito il consiglio senza restare impantanato da giochi delle poltrone, che dato il ritardo della nomina della giunta ci sembrano ormai chiari.
Oggi Tarquinia ha bisogno di essere gestita ed amministrata, il tempo dei festeggiamenti è finito: ci sono i rifiuti che stanno diventando un vero e proprio problema, le immagini dei cassonetti stracolmi ci dicono che siamo prossimi ad un’emergenza sanitaria, in piena stagione turistica con danni non solo per la salute ma anche per l’immagine di una località che trae dal turismo una delle sue maggiori economie. Tarquinia non diventi una terra dei fuochi, Sposetti dia priorità alle emergenze anziché alle poltrone. Perché anche agli occhi dell’opinione pubblica, i semafori da lampeggianti tornano ad essere rossi.