Il territorio tarquiniese ricco di testimonianze del passato, offre ancora uno spunto per una visita all’insegna della cultura, dopo i grandi cantieri di scavo, gli “Incontri d’Autunno tra Natura e Archeologia” propongono domenica 01 ottobre, la storia di uno dei monumenti più antichi e rilevanti della civiltà etrusca di Tarquinia, il tumulo orientalizzante di Poggio Gallinaro.
Scoperto fortuitamente nel 1971, questa monumentale tomba venne indagata solo l’anno seguente da un gruppo di volontari del GAR sotto la direzione del prof. Giovanni Colonna: violata già in antico, del corredo si conservava solo una minima parte sfuggita ai clandestini, reperti che riempiono una delle vetrine del Museo Archeologico Nazionale. Nel 2013, a 41 anni di distanza, venne proposta e effettuata un’integrale pulizia del sito, reiterata poi negli anni seguenti.
A settembre, la squadra operativa della STAS ha provveduto ad un nuovo intervento di pulizia e con il Comune di Tarquinia, la Soprintendenza archeologica e altre realtà associative locali, ne presenta gli esiti grazie al supporto del MIBACT e la collaborazione dell’Università Agraria di Tarquinia e del Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca.
Sono previste visite guidate, per chi vuole, associate ad un percorso di trekking di difficoltà “facile” per una lunghezza di 3,5 km di andata e altrettanti per il ritorno, verso i tratturi che attraversano le splendide colline circostanti il pianoro della Civita, sede dell’etrusca Tarchna.
L’appuntamento per le visite è presso l’area di sosta del Pianoro della Civita, il mattino alle 11.00 e il pomeriggio alle 15.30; per i partecipanti al trekking si parte dalla loc. Oleficio d’Etruria (Stabilimento Olitar), il mattino alle ore 9,30 ed il pomeriggio alle ore 14.30. Si consiglia abbigliamento consono , in particolare scarpe comode e giacca a vento.