Riceviamo da Arianna Centini e pubblichiamo
E’ passato notevole tempo da quando non si respira più “quella sana aria di passione politica” che, associata a un grande rigore morale e a valori comunemente condivisi, declinava quel legame imprescindibile che c’è tra la legalità e la democrazia.
La perdita di ogni requisito di correttezza da parte della politica dipende soprattutto dal predominio economico che, spesso e sciaguratamente, primeggia sull’onestà del politico, riducendo il tutto alla più completa sottomissione nei confronti del capitale e ciò rappresenta purtroppo quanto viviamo nel quotidiano.
Oggi, caro assessore Troncarelli, non ha mancato di darne un calzante esempio, un esempio deleterio per tutti quei giovani che, errando, considerano la politica dei giorni nostri la strada più breve e meno faticosa per raggiungere un lavoro.
Il lavoro non è né un obiettivo tantomeno un privilegio politico, il lavoro è un “diritto” ben sancito dalla Costituzione Italiana agli artt. 1 – 2 – 3 – 4. L’immoralità del Suo gesto rappresenta la palese insufficienza del politico nel fare politica, smarrendo ogni ideale, lasciando solo concetti puramente astratti privi di ogni significato: giustizia, legalità, libertà, onestà, trasparenza, democrazia… sono diventate tutte parole vuote.
L’appunto pubblico che Le sto facendo non è semplice retorica, ma è il dovere morale per la riconquista di quei valori incentrati sulla conferma della dignità umana, sintetizzabili in due nozioni fondamentali: giustizia sociale e democrazia, regole inviolabili del “buon politico”. Un comportamento decoroso caro Assessore deve interessare soprattutto chi ricopre cariche pubbliche poiché è un dovere etico! Dare il buon esempio di rettitudine e onestà rappresenta l’esatto contrario di ciò che le classi dirigenti, con meri atteggiamenti da portatori di privilegi, creano. Rappresenta solo impoverimento, svilendo ancor di più il grande regalo che è loro fatto, la fiducia che l’elettorato ripone in chi dovrebbe rappresentarli.
Voglio concludere questo articolo con una citazione terribilmente attuale, anche se detta circa 35 anni fa’, da un grande uomo, un uomo che contribui alla liberazione del nostro paese combattendo come partigiano per piegare il sopruso fatto al nostro paese dall’alleanza nazi-fascista … “Amici miei , io non resto un minuto di più su questa sedia se la mia coscienza si ribella. Non accetterò mai di diventare il complice di coloro che stanno affossando la democrazia e la giustizia in una valanga di corruzione” Sandro Pertini.
Arianna Centini
Movimento Civico per Tarquinia