Riceviamo e pubblichiamo
Applausi scroscianti da un pubblico numeroso per un’interpretazione affascinante e coinvolgente. L’esibizione di quasi due ore del Quartetto Noûs, terzo concerto della rassegna “Il Quartetto d’Archi”, ha confermato il talento e la bravura dei suoi elementi, Tiziano Baviera, violino, Alberto Franchin, violino, Sara Dambruoso, viola, e Tommaso Tesini, violoncello, nell’esprimersi all’unisono e regalare emozioni e momenti di rara maestria tecnica. L’ensemble, proveniente dal conservatorio della Svizzera Italiana, ha spaziato da Webern a Debussy fino a Beethoven, con un fuoriprogramma finale richiesto a gran voce dagli spettatori. Il Quartetto Noûs, il cui nome è una parola greca che significa mente e dunque razionalità, ispirazione e capacità creativa, si è così dimostrato all’altezza dei Quartetti di Cremona e di Torino, confermando l’eccezionale cartellone della manifestazione organizzata dalla Fondazione Etruria Mater, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale e il Comune di Tarquinia. Ora, l’ultimo appuntamento il 13 aprile, con il gradito ritorno alla Loggia di Palazzo Vitelleschi del Quartetto Bernini.