Riceviamo dal PD di Tarquinia e pubblichiamo
A Tarquinia la situazione della raccolta rifiuti ha ormai assunto tratti grotteschi: il servizio è in proroga da ormai oltre cinque anni, e nonostante le nostre continue richieste di chiarimento in consiglio comunale, e le inutili rassicurazioni di sindaco e assessore, poi di fatto questa amministrazione non ha ancora provveduto neanche a presentare il capitolato speciale d’appalto per il nuovo bando di gara. Neppure può addossarsi alcuna colpa a chi il servizio lo sta svolgendo, appunto, in proroga: avremmo capito se ciò fosse accaduto per un anno, poteva essere qualcosa di quasi fisiologico, ma siamo andati ben oltre e – ancor più importante – siamo ancora senza lo straccio di una idea per il nuovo bando.
Ricordiamo che questa amministrazione si è insediata con una gara già avviata, che ha deciso di bloccare, senza tuttavia addivenire a soluzioni alternative. Il risultato? Più di due anni e mezzo durante i quali il problema è stato completamente ignorato, saltato a piedi pari, in barba alle necessità dei cittadini che continuano a pagare il servizio.
A proposito di costi, ci chiediamo se questa amministrazione si sia resa conto che – di fatto – ha contribuito ad innalzare l’esborso che i cittadini devono sopportare: anche nell’ipotesi in cui questo rimanesse costante nel tempo infatti, è innegabile che qualitativamente il servizio sia crollato, e quindi i cittadini, per la stessa cifra, ricevono molto meno che in precedenza, e ben al di sotto di ciò che dovrebbero ottenere.
Se avessimo un’amministrazione interessata al bene pubblico probabilmente il problema sarebbe stato in cima all’agenda, invece nella loro di agenda troviamo solo la guerra alle associazioni o sperperare denaro pubblico per l’acquisto di inutili e inutilizzati quad e moto d’acqua o per un trenino turistico utilizzato come semplice navetta.
Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: la città è sporca come non mai, abbandonata a se stessa sotto ogni aspetto, soprattutto nella cura quotidiana, i cassonetti perennemente pieni sono motivo di disperazione per i cittadini che non sanno più come fare, tanto che è ormai frequente trovare pile di rifiuti accatastate accanto ad essi. L’ultima trovata “illuminata” dell’amministrazione Giulivi è stata la riduzione degli orari in cui è presente igenio in concomitanza con il DiVino Etrusco: che dire, roba da Nobel.
E’ triste dover constatare come l’emblema della città che amiamo siano divenuti dei bagni chimici tranquillamente appoggiati alle mura medievali, ma è ormai lampante che con chi attualmente ci amministra dobbiamo rivedere al ribasso anche le aspettative più basilari. In questi casi c’è chi dice che ognuno ha ciò che si merita, ma non condividiamo: siamo dell’idea che Tarquinia meriti molto di più che essere amministrata da chi non la ha minimamente a cuore, da chi invece di proporre idee e attuare soluzioni offre solo supponenza e arroganza. Dopo due anni e mezzo è ora che su queste fondamentali questioni gli amministratori responsabili ci mettano la faccia, smettendo di trincerarsi dietro un silenzio inquietante. La città vuole risposte, che arriveranno comunque con colpevole ritardo. Se non si è in grado di offrirle, forse – e per il bene della città – sarebbe il caso di farsi da parte.