Riceviamo dal PD di Tarquinia e pubblichiamo
Apprendiamo che con determina n.1090 del 21/10/2020 sono stati stanziati ulteriori 15.000€ (che si vanno ad aggiungere ad altri 3.000€ già impiegati per lo studio dell’opera) per realizzazione di un murales sul muro di contenimento di Via Le Rose. Non questioniamo sulla tipologia d’arte – apprezzabilissima – ma sull’opportunità della spesa in questo momento, ed ovviamente sulla scelta “stilistica” del luogo in cui viene realizzata.
Viviamo una fase difficilissima, in cui dobbiamo far fronte a molte difficoltà: l’idea che ci siano soldi per la realizzazione di un murales ma non per misure di sostegno ai cittadini in difficoltà è semplicemente ridicola, ma questo è qualcosa che già sappiamo, e queste sono solo altre spese che vanno ad aggiungersi alla lista delle “cose delle quali potevamo fare benissimo a meno”, assieme a moto d’acqua, quad e trenini vari, e che certificano un fatto incontrovertibile: i soldi ci sono, manca il senso delle priorità o mancano le “teste” che sappiano usarli bene.
Un esempio: perché non rimandare la spesa ed utilizzare in questo momento quei fondi per la realizzazione di una piattaforma che aiuti sensibilmente il commercio da asporto e a domicilio per le attività commerciali? (Un investimento che sarebbe peraltro duraturo nel tempo e che ben s’inserirebbe nell’ambito di un più ampio progetto di smart-city) Oppure, perché non utilizzarli per potenziare il controllo e la sicurezza della città in questo periodo così delicato?
Sulla scelta del luogo – poi – avremmo qualcosa da ridire: non solo perché l’opera verrebbe realizzata a ridosso di mura medievali (e ad una nuova opera d’arte, recentemente installata) che nulla hanno a che vedere con quella tipologia d’arte, ma anche perché l’idea poteva benissimo essere presa in considerazione per luoghi differenti, che hanno invece bisogno di essere ulteriormente valorizzati, più consoni dal punto di vista artistico ad una realizzazione simile, cogliendo un duplice obiettivo: quello di realizzare un’opera apprezzabile e quella di recuperare zone della città più degradate, e la street art ben si presterebbe a raggiungere questo scopo.
Che l’assessorato alla cultura (cui fa capo l’iniziativa) non abbia un piano credibile per il futuro di questo paese, tuttavia, è chiaro da tempo: non c’è una visione a lungo termine sulla valorizzazione culturale ed artistica di una città che – per storia e caratteristiche – dovrebbe essere un gioiello a livello nazionale e mondiale, né l’interesse a favorire ed incentivare l’attività delle associazioni e delle realtà culturali tarquiniesi. Ci domandiamo piuttosto se a qualcuno, in maggioranza, passi per la testa di chiedere spiegazioni all’assessore competente circa queste scelte che danno tanto l’impressione di essere “prese a caso”, siamo certi che anche loro sappiano che – continuando in questa direzione – la cultura in questo paese finirà col morire definitivamente.