di Fabrizio Ercolani
Chiunque vorrà organizzare un evento, dal convegno al saggio, dalla presentazione di un libro ad un concerto musicale, all’interno del teatro comunale dovrà sborsare almeno 600 euro. È quanto stabilito nel regolamento comunale approvato dal sub-commissario prefettizio Luciana Coretto. In nessun articolo del disciplinare è prevista la possibilità di concedere gratuitamente l’utilizzo della struttura.
Vero è che il Teatro è un bene culturale e, come tale, va salvaguardato e valorizzato nei modi e nelle forme adeguate ad una struttura di interesse architettonico, artistico e storico, ai fini della crescita culturale, sociale ed economica dei cittadini. Altresì vero che le cifre per la concessione a terzi, proposte nel regolamento per il funzionamento del teatro approvato dal commissario prefettizio, potrebbero far sì che la struttura possa divenire uno scatolone vuoto senza il fervore che un tale investimento necessita.
Si legge testualmente in delibera: “Il costo del rimborso spese per l’uso del teatro da parte dei soggetti di cui all’art. 13 ammonta ad €. 600,00 complessive per singolo evento. Per manifestazioni superiori ai 3 giorni, prove incluse, è necessario pagare €. 50,00 in più per ogni giorno supplementare”. Una cifra alta soprattutto se si va a scoprire verso chi è indirizzata. L’articolo 13 specifica nel dettaglio i beneficiari della concessione. Tra questi abbiamo: gli Enti Pubblici, le Scuole e Università, le Associazioni, le Compagnie e Gruppi Teatrali, le Fondazioni, gli Enti di Promozione, gli Enti privati, con o senza personalità giuridica e le Istituzioni e organizzazione politiche. Per lo più soggetti con scarsissime risorse a disposizione e che molto spesso riescono con difficoltà a programmare e realizzare un qualsiasi evento. La concessione è esclusa per iniziative e attività che il Comune valuti rischiose per l’integrità delle strutture. La domanda ora però nasce spontanea: come mai tutta questa fretta da parte del commissario di approvare il regolamento, cosa che poteva essere fatta tranquillamente dall’amministrazione che dal 10 di giugno governerà Tarquinia? Ora l’augurio è che chiunque vince al più presto possa rimettere mano a questo frettoloso regolamento.