È Alberto Riglietti il nuovo presidente dell’Università Agraria di Tarquinia: premiato dal risultato elettorale, il candidato a capo della lista Agraria Tricolore succede ad Alberto Tosoni, dopo la parentesi di “reggenza” di Giovanni Marchetti che ha traghettato l’ente dalle dimissioni del presidente uscente alle elezioni di ieri, 21 aprile.
Riglietti, di professione medico di base, diventa presidente al termine di uno spoglio per lunghi tratti surreale, in cui – cosa particolare per la politica tarquiniese – ciascuno dei tre candidati è risultato in vantaggio in almeno una sezione. Distacco lieve, nell’ordine delle decine di voti, su Fanucci, più indietro Marchetti: servirà qualche ora in più per i dati definitivi su presidenza e preferenze, anche se il più votato dovrebbe essere Marcello Maneschi.
Già per due mandati consigliere comunale – in entrambi i casi in liste che al momento del voto sostenevano il candidato sindaco, poi sconfitto al ballottaggio, Gianni Moscherini – Riglietti da oltre cinque anni è il riferimento tarquiniese di Fratelli d’Italia. Durante la legislatura comunale in corso, è entrato nei ranghi della maggioranza, per poi diventare assessore ai Servizi sociali e, dallo scorso anno, anche allo Sport. L’incompatibilità tra la carica all’Università Agraria appena ottenuta e quella in Comune non è un problema per quanto riguarda questa legislatura, ormai in dirittura d’arrivo, ma in caso di candidatura ed elezioni di Riglietti alle prossime comunali lo metterebbe di fronte alla scelta su quale delle due cariche mantenere.
La vittoria per Riglietti arriva al termine di una campagna elettorale dura, per lui, non tanto dal punto di vista politico – forte il sostegno del partito, che ha portato in città a sostenerlo deputati ed eurodeputati, assessori regionali e la responsabile della segreteria politica nazionale, Arianna Meloni – quanto dal punto di vista umano: pochi giorni dopo l’ufficialità della candidatura, infatti, Alberto ha perso la compagna di vita e collega politica, Valentina Paterna, consigliera regionale, arresasi a un male terribile contro cui combatteva da qualche anno.