La vicenda di Edoardo Costa, giovane tarquiniese deceduto il 26 aprile 2006 all’età di appena 18 anni a seguito di un arresto cardiaco, vivrà lunedì 15 novembre prossimo un momento di enorme rilievo: si terrà nella mattinata di quel giorno, infatti, presso il tribunale di Civitavecchia, la prima udienza dibattimentale del processo per far luce su quanto ha portato alla morte del ragazzo.
Una vicenda che colpì profondamente Tarquinia, città subito strettasi ai due genitori colpiti dal dolore di una scomparsa improvvisa che i tanti che volevamo bene e stimavano Edoardo tutt’ora faticano ad accettare.
Una necessità di approfondire compresa anche, evidentemente, dal giudice del tribunale di Civitavecchia, Francesco Filocamo, che lo scorso maggio ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio, da parte del Pubblico Ministero dottoressa Martina Frattin, dei due medici che avevano in cura Edoardo presso la UOC di Aritmologia dell’Ospedale Bambino Gesù. Una decisione, quella del giudice, che ha sorpreso ed emozionato i genitori di Edoardo, Cristina e Carmelo, mai arresisi nella ricerca della totale chiarezza su quanto accaduto al loro figlio.
Dalla prossima settimana, quindi, scatterà il riscontro dibattimentale sulle fonti di prova per fare luce sulla morte del ragazzo e sulle eventuali responsabilità. Molti gli aspetti che Cristina e Carmelo sperano di veder approfonditi: ci sono responsabilità in merito alla morte di Edoardo o nell’interruzione della terapia pochi mesi prima del decesso? La tragedia poteva essere evitata? Temi che saranno al centro del dibattimento, così come probabilmente le vicende, già emerse nelle udienze preliminari, legate alla custodia dei reperti autoptici di Edoardo, del cuore in particolare.