Uno stanziamento di 200.000 euro per l’avvio o la riqualificazione di attività di vendita e produzione tipica, di botteghe d’arte e artigiane del centro storico di Tarquinia, ma anche per gli esercizi di ristorazione e somministrazione all’interno delle mura che vogliano estendere all’esterno la propria attività, soprattutto in ragione delle precauzioni antiCovid.
Ad approvarlo, all’unanimità, è stato il consiglio comunale di lunedì scorso, 30 novembre, con il sindaco Giulivi e l’assessore Serafini che, ieri, hanno convocato la stampa per dettagliare il funzionamento delle concessioni e diffonderne il regolamento (più tardi su lextra.news i dettagli sulle modalità di partecipazione e accesso).
“Il desiderio di fondo è pensare uno sviluppo a 360 gradi del centro storico – spiega Serafini – e di conseguenza di tutta Tarquinia. Abbiamo già tante attrattive turistiche e ambientali, ora vogliamo affiancarci quelle commerciali: sappiamo che oggi i turisti e i visitatori desiderano passeggiare, vivere i centri storici con vetrine che possano incuriosirli, per cui cerchiamo di allettarli con negozi di tipicità. Oggi il nostro centro storico si è svuotato di questi tipi di attività: il desiderio è di rivitalizzare le vie del centro storico e per questo è stato fatto uno sforzo notevole in questa direzione. Mai, in passato, erano state messe in campo somme simili”.
“Si tratta di un ottimo inizio, ma certo non della fine degli interventi necessari. – le parole del sindaco Giulivi – Dobbiamo pensare a rielaborare in toto il centro storico, dal completare il selciato dove manca a riqualificare le vie, sino all’arredo urbano. E, personalmente, continuo a pensare che gli affitti siano ancora molto alti: possiamo pensare a un capitolo in conto affitti per agevolare le attività, anche se le spese per l’affitto sono già contemplate anche in questo bando”.
“Ma Tarquinia non è solo centro storico – continua il Sindaco – dalle campagne, e qui ci fa piacere sottolineare l’avanzamento del progetto legato al biodistretto, al Lido, dove cercheremo di intervenire in inverno per avere una stagione estiva con il massimo dei servizi”.
Per concludere sul bando, Serafini spiega come “già in una prima fase erano giunte 21 domande: ora andranno ripresentate, ma avranno precedenza rispetto alle altre. Contiamo di pubblicare il bando entro il fine settimana, la nuova scadenza è fissata al 30 aprile 2021”. Per le nuove aperture i contributi saranno in misura massima del 60% rispetto all’ammontare delle spese ritenute amminissibili, e sino a un massimo di 13.500 (poi erogate in tre tranches, chiaramente soggette alla presentazione via via di una rendicontazione delle spese). Per le riqualificazioni, si arriva sino a 4.000 euro (sempre in misura del 60% dell’investimento) in un unica soluzione, per le attività di ristorazione e somministrazione sino a 2.500 euro con identiche modalità.
“Lieti di aver avuto l’unanimità sulla decisione – spiega Giulivi – e in fondo era difficile pensare di votar contro, in un periodo come questo. Ma, in generale, sin qui credo che abbiamo amministrato in modo equilibrato, oltretutto con le difficoltà del periodo, sia per i cittadini che per la pubblica amministrazione. Lo smart working rallenta molti processi e, oltretutto, ha bloccato i concorsi, in un periodo in cui abbiamo congedato per pensione molti dipendenti. Il 2021 sarà un anno importante, sia per la ripartenza dopo la pandemia, sia per questo: ci sono tanti progetti cui vogliamo correre dietro per riqualificare il territorio”.
Così il discorso si sposta su alcuni bandi in attesa di essere avviati. “A breve contiamo di avviare la nuova gara per la gestione dei rifiuti. – continua Giulivi – Ci abbiamo perso più tempo per fare una gara attuale e studiare una distribuzione equa dei costi, perseguendo due obiettivi: la bolletta puntuale e la volontà di colpire chi viene da fuori a gettare l’immondizia dentro i confini di Tarquinia, gravando sulle tasche dei tarquiniesi”.
In attesa di definizione anche la gestione dell’infopoint. “Per ora lo sta gestendo il comune – spiega il sindaco – quindi struttureremo il bando, avviando peraltro a breve i lavori per spostarlo nella sala grande ex Agostiniani. Ma va cambiato il modo di intendere e gestire l’infopoint, che deve essere un punto di accoglienza, più che un punto informazioni. Ma anche qui paghiamo le difficoltà di tempistiche allungate oltre ogni previsione dal Covid”.
Ultima battuta sulla ZTL. “Si riattiverà quando si potrà riaprire all’esterno e, soprattutto, riattivare la rete di turisti e persone che passeggiano. – le parole di Giulivi – Ora è sospesa per permettere alle attività di lavorare con l’asporto e evitare che le persone girino a piedi assembrandosi in questo momento particolare. Ma sino a che non ripartirà l’attrattiva turistica, con la possibilità di visitare la città, di veder riaperto il museo ecc, inutile riaprirla. Sono il primo a pensare che le macchine non possano convivere con turisti e visitatori, ma serve buon senso: ripenseremo alla ZTL quando il Covid sarà un ricorso, e speriamo presto. Intanto è inutile chiudere un centro storico senza attività: il bando approvato va anche in questa direzione”.