Riceviamo e pubblichiamo
Si vive anche, e per fortuna, di emozioni. Di quelle a rilascio lento, che ti prendono prima in modo convulso, in fase di preparazione, poi ti caricano di adrenalina e alla fine ti cullano con flash di ricordi, come sfogliando un vecchio album.
Sembra la traccia di un tema scolastico, e invece è l’anatomia di questo evento di fine anno vissuto dagli studenti della Scuola Secondaria di primo grado, il Concerto di Natale, una tradizione per questa scuola, che si rinnova grazie alla dedizione dell’insegnante di musica, prof. Giovanni Loppi, grazie all’attenzione della Dirigente Olimpieri e alla collaborazione dell’Assessorato alla Cultura di Montalto.
Ore 18:00 del 22 dicembre 2015, il parcheggio intorno al Teatro colmo, come del resto la platea, fatta di famigliari, amici, professori. Addirittura i vecchi alunni di anni scolastici precedenti vengono ad assistere, e questo è un bel segno; vuol dire che non basta andare alle superiori, fare il grande salto, per tagliare il cordone ombelicale con certe tradizioni: «Bella prof! Insieme come ai vecchi tempi, eh? Questo pezzo lo so a memoria, lo cantavamo pure noi». E via sorridendo.
Luci, strumenti musicali, le stelle natalizie a fare da cornice al palco, il rosso “nota” di colore preponderante tra le note, microfoni panoramici che pendono dall’alto, e tanti, tanti ragazzi in scena. Tutti in rosso, una sorta di divisa, ma con l’acconciatura delle belle occasioni. Incroci invisibili di sguardi tra studenti sul palco e famigliari in platea. Papà, mi vedi? Sei fantastico, sei bravissima! Potere del linguaggio, che è forte, anche senza proferire parola.
Il repertorio musicale spazia dai pezzi classici natalizi a quelli pop e rock; “presentatori in erba” oscillano tra le quinte e il palco per introdurre i brani; il professore di musica dirige le sezioni canore con gesti lenti, strizzatine d’occhio e sguardi di richiamo, secondo il più classico dei rituali scolastici. È lui a guidare il coro per le parti strumentali e corali, ma lascia la scena a ragazze soliste, che prendono il microfono in mano e stupiscono la platea con gli assolo: «Ma tu senti che voce! E che sicurezza nell’interpretazione! Magari tirasse fuori quella grinta nelle interrogazioni!». Ridiamo spensieratamente.
Queste sono le emozioni a rilascio lento, per ragazzi e non! Lunghe giornate di prove quasi invisibili ai più, arrangiamenti che richiedono tempo, la paura di non farcela e il coraggio di una esibizione in pubblico. Garanzia di eccitazione. E l’orgoglio di un applauso, declinato per celebrare un trionfo, per incoraggiare, o semplicemente per dire «che bello essere qui stasera».
Non c’è niente da fare, nel concerto scolastico natalizio c’è sempre un’atmosfera magica dal forte impatto emotivo che mescola tradizione, innovazione e commozione.
Questo evento, per i ragazzi, le famiglie e tutti i partecipanti, non è il solito rituale che si ripete ogni anno. Se qualcuno si domandasse: per un adolescente contano queste cose, nell’immediato, come nel futuro del suo cammino? La risposta verrebbe di getto, e sembra quasi prendere la rincorsa. Sì, contano!
Prof. Alberto Puri
Docente di Lettere Scuola Media Montalto di Castro