Riceviamo e pubblichiamo
L’Università Agraria esprime la propria riconoscenza e la più viva soddisfazione per quanto avvenuto nelle giornate 19-21 ottobre e passato colpevolmente inosservato. Si è infatti svolto a Tarquinia il terzo corso di ingegneria naturalistica organizzato dal Consorzio di Bonifica in collaborazione con l’Università Agraria e la supervisione e il coordinamento dell’Area Difesa Suolo della Regione Lazio.
Una trentina i partecipanti provenienti dalla Regione Toscana, selezionati dall’Università di Firenze, nonché tecnici provenienti dai Consorzi di Bonifica del Lazio, dell’Università Agraria e i massimi dirigenti regionali per la difesa del suolo.
Un corso speciale, in cui di fatto non si è simulato un intervento, ma materialmente realizzato lo stesso. Lungo la strada del Ghiaccio è stata di fatto ripristinata e bonificata una pericolosa frana grazie alla realizzazione di una palificata doppia e sovrastante grata, in pali di castagno, per la protezione del rilevato stradale prossimo al cedimento.
L’Opera è stata completata con piantumazione di essenze arboree autoctone, integrate con la prossimità delle sezioni boschive presenti. Modalità naturalistiche di intervento che richiamano al rispetto dell’ambiente e alla riduzione della cementificazione delle opere. Tecnici e studiosi di ingegneria naturalistica sono stati poi ospitati presso il centro aziendale dell’Università Agraria alla Roccaccia dove sono stati consegnati gli attestati di partecipazione e commentati rilievi ed effetti.
Per l’assessore Renzo Bonelli “Un lavoro concreto e ottimamente realizzato che trasforma la teoria in pratica un’idea eccellente che ha permesso di formare tecnici e addetti ai lavori e realizzare un intervento di grande importanza ed urgenza. In questi giorni dove la forza della natura dimostra quanto sia irrefrenabile e quanti danni possa provocare importante sostenere e dare risorse a simili strategie che hanno il merito di difendere il suolo e magari salvare vite umane. Non bisogna pensare alla viabilità rurale come arterie secondarie, sono fondamentali per chi lavora i terreni e spesso hanno funzioni di deflusso veicolare importanti come ha dimostrato la stessa strada del ghiaccio in occasione dell’ultimo importante alluvione che ha colpito Tarquinia”.