Riceviamo e pubblichiamo
Ringraziamo il Consigliere Catini per la tempestiva segnalazione. Continuo a pensare che un amministratore debba utilizzare le vie istituzionali prima dei giornali per risolvere questo tipo di problemi, evidente che ciascuno ha il suo stile e le sue motivazioni.
I danni prodotti dalle passate stagioni particolarmente piovose suggellate da eventi alluvionali di importanti dimensioni, sono note all’Università Agraria da tempo, tantissimi gli interventi realizzati, a tutela del patrimonio. Si è data precedenza alla viabilità forestale per permettere il corretto funzionamento del servizio antincendio e alla viabilità rurale per consentire trebbiatura e stoccaggio del prodotto agli utenti.
Il caso presentato da Catini merita attenzione, ma è specifico, noi abbiamo avuto cura di tutelare prima gli interessi diffusi di più soggetti nonché l’incolumità degli stessi, che vedevano a rischio i loro raccolti, e la tutela del patrimonio boschivo.
Non drammatizzerei la situazione, eccessivo parlare di stato di malora per una segnalazione ricevuta ai fini di una campagna stampa a buon mercato.
Lo stato delle Piane della Marta ha visto l’Università Agraria impegnata in prima fila con l’ARDIS per i lavori di riarginatura, le quote erano perennemente sott’acqua, grazie al nostro intervento e a quello del Consorzio di Bonifica siamo riusciti ad ottenere un importante opera idraulica visibile da tutti, quest’anno nonostante la stagione piovosa gli argini hanno tenuto.
Il danno residuale è stato quindi opportunamente già segnalato all’ARDIS, e deriva dal cambiamento temporaneo del corso del fiume Marta, a seguito della rottura spondale causata dai precedenti alluvioni, evidente che l’intervento di ripristino necessita di somme ingenti e che un simile sforzo merita l’impegno non solo dell’Università Agraria.
Peraltro un ripristino in prossimità degli argini va concordato ed autorizzato dalle competenti autorità e richiede fondi importanti e iter lunghi, il carteggio con l’ARDIS per la realizzazione di opere sull’area è imponente e purtroppo senza risposta.
Visto l’interesse del Consigliere Catini sono pronto a salire con lui le scale della Regione Lazio e dell’ARDIS alla ricerca di risposte e risorse, per il bene del patrimonio dell’Università Agraria, oltre le nostre differenze politiche.
L’Assessore a quote-orti-lotti di terreno
Gino Stella