Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del prof. Odoardo Basili sulla revoca da parte del comune delle concessioni dei terreni della sezione di Agraria dell’IISS Vincenzo Cardarelli.
In questi giorni sono venuto a conoscenza con grande amarezza della comunicazione del Comune di Tarquinia di revocare le concessioni dei terreni che la Sezione di Agraria del Cardarelli di Tarquinia utilizza per le attività didattiche e sperimentali per gli studenti. I campi, che in questi anni sono stati il fulcro dell’attività didattica del corso, hanno potuto raggiungere i risultati ottenuti grazie anche alla disponibilità e alla generosità degli agricoltori e delle strutture agricole del nostro territorio che hanno visto nel corso di Agraria una importante funzione sociale e concreto valore aggiunto per lo sviluppo agricolo. Sui campi in concessione sono in atto molte attività sperimentali anche in collaborazione con gli enti locali come Il Biodistretto, l’Arsial o il CREA di Roma, l’Università di Piacenza e molti altri. Grandi sono stati poi gli investimenti che hanno permesso di avere qualcosa di inimmaginabile nel momento in cui il corso è iniziato.
Sui campi completamente ripuliti e dissodati dalla Scuola, in questi anni sono stati realizzati diversi impianti strettamente connessi all’attività didattica come il vigneto sperimentale dal quale si è avviato anche un progetto di trasformazione didattica del vino, una collezione di piante da frutto antiche, un piccolo impianto di frutti rossi, coltivazione di piante officinali, inserimento delle arnie per il monitoraggio sulle api, coltivazione di ortaggi e parte del progetto sui cereali che la Sezione di Agraria sta portando avanti in collaborazione con le strutture del territorio.
Molti dei risultati delle prove sono pubblicate sulle riviste specializzate del settore. Tutte le attività sono portate avanti anche grazie al supporto degli studenti del corso che giornalmente alternano l’attività didattica in aula con le attività tecnico pratiche sui campi in oggetto e nella serra sperimentale confinante con la strada di Porto Clementino. Il campo poi è servito da un impianto a goccia con stazione di filtraggio che è stato messo in opera e montato proprio dagli studenti del corso.
E’ proprio l’ubicazione dei campi che esprime il valore aggiunto del corso. Non è un problema di terreni. Molte sarebbero le possibilità di utilizzare altri terreni sul territorio ma l’azione didattica non sarebbe la stessa. Non sarebbe la stessa cosa portare ogni tanto con un mezzo gli studenti da altre parti rispetto ad una costante, giornaliera possibilità di contatto con le coltivazioni e le sperimentazioni. Per di più su un appezzamento, quello di Via Raffaello Sanzio, che è uno dei pochi appezzamenti di quelli che una volta si chiamavano “Gli Orti dei Bruschi Falgari” ancora utilizzabili a fini agricoli aventi una stupenda caratteristica agro-pedologica, eccezionale proprio per l’attività agricola.
Tanti in questi anni hanno contribuito, anche in maniera sostanziosa economicamente, allo sviluppo ed al potenziamento delle strutture al servizio del corso di Agraria. Andando in ordine di ricordo scusandomi in anticipo per qualche dimenticanza: l’Arsial, la Cooperativa Pantano, la Centrale Ortofrutticola, l’Azienda Viscarelli, l’Azienda Zannoli, l’Azienda Latini di Pescia Romana, l’Azienda Talenti, le Aziende Calevi di Viterbo, l’Azienda Nicolai di Tuscania, I Vivai Rauscedo, la Toro Irrigazione, Il Consorzio di Bonifica, l’azienda Isla di Ercolani. Numerosissimi poi gli agricoltori sempre disponibili a collaborare e aiutare l’Istituto in questo progetto del corso di Agraria che è nato e si è sviluppato con le sole forze e la determinazione della sua Dirigente e del personale del Cardarelli.
Per me, personalmente, che ho dedicato con entusiasmo e dedizione allo sviluppo di questo progetto nel quale ho creduto con tutto me stesso, tale conclusione è fonte di grande amarezza e delusione. La Scuola è stata sempre per me l’elemento primario al quale devono essere dedicate tutte le energie possibili e struttura prioritaria nelle scelte di un territorio così come ho cercato di fare nei quaranta anni di insegnamento dedicati al Cardarelli dove ho sempre messo in primo piano il rispetto e il valore della didattica e degli alunni.
Spero che l’amministrazione comunale possa capire lo spirito di questa mia lettera e possa fare un passo indietro su una decisione che ritengo fortemente penalizzante per i nostri alunni presenti e futuri e per un Istituto come il Cardarelli che si dedica costantemente con grande determinazione e sacrificio ad offrire un servizio per il nostro territorio sempre più inclusivo e ricco di stimoli.
Con affettuosa vicinanza alla “mia” Scuola, Prof. Odoardo Basili .