Il clima politico si scalda, a Tarquinia, e dopo mesi di sostanziale silenzio nelle diatribe tra i protagonisti le ultime settimane hanno visto riaccendersi i toni e moltiplicarsi le iniziative e le prese di posizione.
Certo, le ultime decisioni dell’amministrazione comunale, soprattutto in merito a viabilità e parcheggi a pagamento, sono state benzina per il dibattito cittadino, ma appare chiaro che anche l’avvicinarsi di nuove scadenze elettorali stimoli la politica dei partiti e in generale di chi ha ambizioni a una maggiore visibilità.
Reduce praticamente da tre anni di campagna elettorale ininterrotta – prima con la vittoria di Pietro Mencarini che segnò la fine dell’era Mazzola, quindi con le dimissioni dello stesso e la discesa in campo di Giulivi, con in mezzo l’elezioni atipica all’Università Agraria con un solo candidato in corsa – l’affermazione dell’attuale sindaco al ballottaggio contro Moscherini nel 2019 segnò un improvviso quietarsi dell’enorme mole di polemiche, scontri e discussioni che avevano caratterizzato i mesi precedenti. Come se la politica cittadina, stanca dopo tanto correre, si fosse fermata a riposare, vedendo distantissima ogni nuova occasione di confronto elettorale a carattere locale.
E in fondo c’era anche parecchio da riorganizzare, soprattutto tra l’opposizione, i cui limiti organizzativi e di compattezza si mostrarono, più che alle ultime amministrative, nell’impossibilità di costruire liste per l’Università Agraria per provare anche solo a contrastare Sergio Borzacchi.
Cosa è cambiato da allora? Molto e niente, potremmo dire. Soprattutto, per capirlo, serve un riscontro elettorale che dia un’istantanea della distribuzione del consenso cittadino più concreta di quella che in molti provano ad immaginare da reazioni social e chiacchiericcio popolare.
Ecco che le elezioni per scegliere presidente e consiglio d’amministrazione dell’Università Agraria potrebbero tornare ad avere quel valore di laboratorio politico tante volte mostrato del passato: in uno scenario ancora tutto in divenire, ad esempio, la curiosità non sarà soltanto per i risultati, ma per le combinazioni di alleanze e avvicinamenti che porteranno le forze politiche o i singoli “battitori” liberi alle urne. O ancora, in una realtà cittadina in cui il rinnovamento politico appare lento, la possibilità di nomi nuovi e sorprendenti ai nastri di partenza.
Ecco, su nomi e programmi ancora c’è molto da pensare, dire e scrivere: per i primi ce la “caviamo” proponendo l’ormai tradizionale sondaggio de lextra.news sull’ipotetico candidato preferito dai lettori – e ricordiamo i soliti chiarimenti, che ormai speriamo tutti conoscano, per cui i risultati non hanno alcun valore statistico –, sui programmi ci lavoreremo con una serie di interviste, approfondimenti e riflessioni che accompagneranno voi lettori e noi sino a ridosso del voto di fine autunno.
Ecco di seguito, dopo una serie di consultazioni e riflessioni, qualche idea di quelli che, sia chiaro, non sono persone che hanno manifestato voglia di candidarsi – alcune probabilmente non lo farebbero mai – ma che, per professione, percorso di vita ecc, abbiamo creduto potrebbero incontrare il favore dei tarquiniesi. C’è la possibilità di esprimere sino a tre preferenze.
Università Agraria di Tarquinia: chi vorresti come candidato presidente?
- Maurizio Perinu (23%, 468 Voti)
- Arianna Centini (17%, 348 Voti)
- Maurizio Leoncelli (14%, 285 Voti)
- Alessandro Sacripanti (12%, 241 Voti)
- Manuel Catini (6%, 130 Voti)
- Renzo Bonelli (5%, 111 Voti)
- Alessandro Serafini (4%, 85 Voti)
- Emanuele Scomparin (4%, 82 Voti)
- Federico Ricci (3%, 59 Voti)
- Alberto Tosoni (3%, 53 Voti)
- Francesco Sposetti (2%, 45 Voti)
- Alessandro Antonelli (2%, 44 Voti)
- Odoardo Basili (2%, 38 Voti)
- Ascenzio Benedetti (1%, 19 Voti)
- Silvano Olmi (1%, 13 Voti)
- Piero Rosati (1%, 12 Voti)
- Roberto Sacconi (1%, 12 Voti)
- Alessandro Guiducci (1%, 11 Voti)
- Luigi Caria (1%, 11 Voti)
- Sergio Borzacchi (0%, 9 Voti)
Votanti totali: 1.511