La lunga sfilata delle comparse del Presepe Vivente è scesa lungo Corso Vittorio Emanuele per salutare il pubblico ancora presente sulle strade del centro storico tarquiniese e per riunirsi in piazza Cavour, ai piedi del Museo Nazionale, dove come di rito s’è provveduto ai saluti finali, prima dei fuochi d’artificio.
Il primo a prendere la parola è stato l’Assessore al Turismo e Spettacolo del Comune di Tarquinia, Sandro Celli, che a nome dell’organizzazione ha ringraziato tutti coloro che si sono impegnati nella realizzazione, “anche e soprattutto chi per mesi fatica, spesso lavorando nell’ombra, come coloro che già ora, mentre siamo qui a festeggiare e salutarci, sta provvedendo a smontare il percorso del Presepe”.
Ha quindi preso la parola Sirio Rotatori, ideatore nel 2006 del Presepe Vivente di Tarquinia, che ha sottolineato la buona riuscita dell’evento “nonostante gufi, politicanti e buffoni”. “È facile spendere soldi, è facile anche risparmiare: ciò che è difficile è spendere soldi spendendoli bene, come è riuscito a fare quest’anno Stefano Attili. Alcuni dicono che è stato l’ultimo anno? Non credo, ma se lo sarà, avremo chiuso in bellezza”.
In ultimo parola proprio ad Attili, che ha ricordato i momenti difficili e faticosi, “ma vedere tutta questa gente oggi ripaga di tante fatiche”. “Ce la metteremo tutta – conclude – per non far finire qua il Presepe e continuare con questo entusiasmo per i prossimi anni”.