Riceviamo da Silvia Blasi e pubblichiamo
Ho presentato una interrogazione in merito al progetto per la realizzazione di un inceneritore presentato dalla A2A da realizzarsi nel comune di Tarquinia. Inoltre nell’attesa dell’approvazione definitiva del nuovo Piano dei rifiuti regionale e degli orientamenti ivi previsti ho chiesto alla Regione di esprimersi con una moratoria sul rilascio di autorizzazioni per inceneritori o impianti simili in modo da mettere una buona volta la parola fine a queste proposte tutte a danno delle tasche ma soprattutto della salute dei cittadini.
Afferma la consigliera Blasi: “penso che l’ipotesi di realizzare un inceneritore nel comune di Tarquinia sia scellerata, pericolosa e contro ogni politica virtuosa di trattamento dei rifiuti. Tarquinia e il comprensorio, tra cui Civitavecchia, da anni subiscono gli impatti sanitari ed ambientali della Centrale a carbone TVN di Enel e del porto turistico. Un impianto del genere trova l’opposizione di tutte le forze politiche e trovo gravissimo che l’assessore Valeriani e la Direzione Politiche Ambientali Ciclo Rifiuti con l’ing. Tosini, abbiano consentito l’inizio dell’iter autorizzativo di un simile impianto, distruttore di salute ambiente ed economia.
Tarquinia ed il suo comprensorio vivono di agricoltura e turismo, settori che danno lavoro e reddito a gran parte delle famiglie del mio comune. La scelta della Regione diventa ancor più grave se si pensa che solo l’aver lasciato partire l’iter di autorizzazione dell’inceneritore è un danno pesante per le tasche di tutti i residenti, imprenditori e lavoratori del comprensorio che da subito vedono scendere il valore dei loro beni e della loro economia per la minaccia incombente di un simile impianto”.
Il Piano regionale dei rifiuti in vigore e approvato con Delibera del Consiglio Regionale n.14 del 18 gennaio 2012 specifica come “la regione Lazio non necessita di ulteriori impianti di termovalorizzazione/gassificazione da autorizzare per soddisfare il recupero dei flussi di frazione combustibile (CSS/CDR) provenienti dai rifiuti urbani”.
Inoltre la proposta di nuovo Piano regionale dei rifiuti che è stata adottata con Deliberazione della Giunta regionale n. 592 del 2 agosto 2019 va in direzione diametralmente opposta a quella che prevede la realizzazione di impianti come quello progettato dalla A2A; vi si afferma infatti: “gli obiettivi strategici perseguiti dal cosiddetto Pacchetto di Economia circolare pongono al centro il rafforzamento della gerarchia di rifiuti, individuando quale priorità la prevenzione della creazione dei rifiuti in secondo luogo la riparazione e riciclo degli stessi, ed infine il recupero energetico”.
Essendo ormai impianti di concezione obsoleta che provocano danni alla salute, come evidenza documentale dimostra, la Regione Lazio dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, negare l’autorizzazione a questa come a future realizzazioni.
Silvia Blasi