Riceviamo da Silvia Blasi e pubblichiamo
Il consiglio regionale ha approvato il ridimensionamento della somma percepita da ex consiglieri a titolo di vitalizio pena la decurtazione di una quota pari al 20% dei trasferimenti statali così come stabilito dalla legge di bilancio nazionale del Governo (legge 145/2018). Il taglio medio si attesta attorno al 35% della somma percepita mensilmente con decurtazioni che vanno dal 13% al 51%. Ciò consentirà il risparmio per le casse regionali di circa 6,6 milioni di euro e ovviamente il ridimensionamento al ribasso di uno dei tanti odiosi privilegi della classe politica.
Questa è una battaglia contro gli sprechi della politica che stiamo portando avanti dal 2013 quando siamo entrati per la prima volta in consiglio regionale.
Finalmente, dopo l’intervento del Governo, siamo riusciti ad ottenere questo risultato anche nel Lazio nonostante fino ad un anno fa, sotto la gestione Renzi, ci venisse detto che si trattava di diritti acquisiti e perciò non modificabili.
Questi cosiddetti diritti acquisiti rappresentavano fino ad oggi un vero e proprio schiaffo in faccia a tutti quei cittadini che hanno un lavoro precario o che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Grazie alla legge varata dal “Governo del Cambiamento” si è realizzato un taglio delle indennità mensili di tutto rispetto che partirà dal 1 dicembre 2019 e coinvolgerà anche diversi nomi noti della politica viterbese: Domenico Simeone, anni 66 con 10 anni di attività da consigliere regionale che percepisce 4.299 euro; Giuseppe Parroncini, anni 69 con due legislature all’attivo percepisce 4.688 euro; Socciarelli Candido, 69 anni con 2738 euro; Rodolfo Gigli, 84 anni ed una vita in politica, che percepisce dal consiglio regionale 4.264 euro.
Silvia Blasi