Da quando è stata lanciata nei mercati europei, la e-cig ha avuto un impatto significativo nel mondo dei fumatori. Sia i primi modelli di sigaretta elettronica (che oggi potremmo definire rudimentali) sia quelli attualmente in commercio, infatti, hanno stimolato e continuano a stimolare l’interesse di una categoria di persone in particolare: i tabagisti alla ricerca di un metodo per liberarsi di questo vizio.
La e-cig rappresenta una via di uscita da questa schiavitù per tante persone anche perché, oltre a simulare il gesto della tirata, consente di ridurre progressivamente la quantità di nicotina assunta.
Il fatto che la nicotina per sigaretta elettronica a buon prezzo sia tra i prodotti più acquistati presso i negozi fisici e gli shop online specializzati, però, non deve ingannare: lo svapo è una pratica che non attrae soltanto i fumatori, ma anche persone curiose di assaporare fragranze di vari tipi con uno strumento che, stando a numerosi studi, è decisamente meno nocivo delle sigarette analogiche.
Il motivo? Va ricercato nel suo funzionamento.
Come funziona la sigaretta elettronica
A differenza della sigaretta tradizionale, la e-cig non produce fumo ma vapore. È scorretto, dunque, definire l’atto del fumare la sigaretta elettronica con questo termine perché tale dispositivo non è caratterizzato dalla combustione. È più corretto usare la parola ‘svapare’, un neologismo registrato dal vocabolario Treccani che indica il gesto di inalare il vapore prodotto dalla sigaretta elettronica.
Ma com’è che questo dispositivo produce il vapore? Il funzionamento è piuttosto elementare. La e-cig è composta principalmente da tre elementi: l’atomizzatore, la batteria e il liquido.
L’atomizzatore è il componente in cui avviene la reazione che dà vita al vapore. Al suo interno ci sono delle resistenze che, grazie all’energia prodotta dalla batteria, vengono riscaldate nel momento in cui si pigia il tasto di attivazione. Questo processo riscalda il liquido presente nell’atomizzatore determinando la formazione del vapore, che viene poi inalato tramite il drip tip, ovvero la parte finale della sigaretta elettronica.
Il vapore, a differenza del fumo, non contiene tutte le sostanze nocive e cancerogene che vengono liberate durante la combustione, inoltre, i componenti principali dei liquidi (glicole propilenico e glicerolo vegetale) hanno una dannosità notevolmente ridotta.
Con lo svapo è altresì possibile personalizzare la propria esperienza gustativa dato che ai liquidi si possono aggiungere tantissimi aromi (inclusi quelli tabaccosi, utili soprattutto a chi desidera abbandonare la classica bionda).
C’è da dire, però, che non tutte le e-cig sono uguali. Infatti, esistono diversi modelli in commercio, ognuno dei quali ha le sue particolarità. Vediamo quali sono i più popolari.
Le sigarette elettroniche più diffuse
Nel mondo dello svapo, che nel corso degli anni si è notevolmente sviluppato fino a generare un mercato miliardario, esistono vari tipi di dispositivi per l’inalazione dei vapori. Alcuni sono di recente produzione, altri sono in commercio fin dai primi anni in cui il fenomeno del vaping ha iniziato a diffondersi. Nelle prossime righe andremo a descrivere i modelli che attualmente godono di maggiore credito.
Uno dei primi modelli lanciati sul mercato è stato quello denominato ‘cigalike’. La caratteristica distintiva di questa e-cig è la sua grande somiglianza con la sigaretta analogica, sia nella forma sia nel design.
La cigalike simula perfettamente la fumata di una sigaretta analogica, con una luce rossa all’estremità che si illumina durante la tirata. Per i fumatori più accaniti, questo modello rappresenta ancora oggi una soluzione per tentare di abbandonare gradualmente il vizio del fumo. Tuttavia, ha alcuni limiti: le batterie sono usa e getta, le cartucce sono di dimensioni ridotte e, di conseguenza, comporta spese maggiori per i pezzi di ricambio.
Un modello sensibilmente più articolato di questo è il pod mod, che è a tutti gli effetti una via di mezzo tra la cigalike e i box mod, di cui parleremo a breve. Il pod mod ha dimensioni piuttosto ridotte che consentono al vaper che lo utilizza di portarlo ovunque. Come la cigalike, generalmente anche questo modello è caratterizzato da cartucce sostituibili.
Il box mod è sicuramente la tipologia di e-cig più diffusa e ricercata dagli svapatori, non solo per la sua compattezza ma anche per la possibilità di personalizzare la materia prima, ovvero i liquidi. Questa sigaretta elettronica comprende un box all’interno del quale sono alloggiate le batterie e un atomizzatore in cui è possibile introdurre qualsiasi liquido, cosa che i vaper più esperti apprezzano particolarmente.
Naturalmente, la scelta di una sigaretta elettronica è strettamente personale dato che non tutti i vaper (o aspiranti tali) hanno le stesse esigenze. Una cosa è certa: a prescindere dal modello, svapare non solo può aiutare a smettere di fumare, ma consente anche di simulare in maniera meno dannosa un gesto che, nella sua versione tradizionale, genera problemi di salute piuttosto gravi.
Naturalmente, a patto di stare lontani da prodotti per lo svapo di bassa qualità offerti da rivenditori sui quali si nutrono dei dubbi. Al contrario, si consiglia sempre di rivolgersi ad aziende affidabili che possano garantire articoli realizzati secondo alti standard qualitativi, come Terpy, tra i più noti eCommerce italiani per i vaper.