Riceviamo e pubblichiamo
La tassa più critica dell’anno, per le aziende turistiche è in dirittura d’arrivo, infatti, la TARES a Dicembre sarà tra i doni di Natale 2013. Tanti comuni in Italia sono nel caos per l’applicazione della legge, a causa delle continue discussioni in Parlamento che hanno portato alla posticipazione della fatturazione della Tares a Dicembre, oltre ad alcune precisazioni sull’applicazione.
In questi giorni è in discussione il DL 31 agosto 2013, n. 102, per la sua conversione, se verrà mantenuto, darà un indirizzo preciso a tutti i comuni, i quali dovranno attenersi maggiormente al principio che”chi inquina paga”,sancito dall’articolo 14 della Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti,sulla base delle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie .
Una cosa l’abbiamo capita benissimo, che la Tares comprenderà la TIA (tariffa di igiene ambientale) con l’aggiunta di 0,30 euro al metro quadrato per i servizi indivisibili, che andranno allo stato, direttamente.
Nel caso di un’utenza non domestica di 500 metri, 150 euro, saranno solo per lo stato e 1500 euro per 5000 mq e così via.
Il problema è che la tassa statale aggiunta, di 0,30 euro si paga tale e quale anche sulle grandi estensioni, senza scaglioni, senza riduzioni per le attività stagionali; così da aggravare di molto i costi di gestione delle strutture turistiche, in primis.
Nei prossimi giorni la commissione Consiliare discuterà il regolamento della Tares, in vista di un consiglio comunale, che ratificherà, il KD applicato e le percentuali di riduzione della tassa.
Sappiamo bene che i comuni da una parte hanno le mani legate, vincolati a rastrellare più soldi possibili, dall’altra però, hanno alcuni ambiti di manovra, per evitare accanimenti terapeutici sulle aziende, specie se di grandi dimensioni, tramite alcuni meccanismi, insiti nell’ART 14 che istituisce la TARES.
Il comune di Tarquinia potrebbe lasciare a 0,30 euro al Mq senza aumentare (comma 13) a 0,40 euro, lasciare al minimo (comma 25 ) la percentuale di aumento della tassa giornaliera invece del 100%, infine applicare la riduzione massima del 30% sul totale per le attività stagionali.
Gli operatori turistici da sempre preoccupati dall’applicazione di questa tassa, si aspettano un maggiore coinvolgimento ed informazione da parte del comune nelle sue varie componenti, cosa che riteniamo comunque auspicabile.
Chiediamo di essere ascoltati, almeno tramite le rappresentanze sindacali, prima della ratifica del consiglio comunale, fornendo un elenco di esempi pratici, di applicazione, che possano evitare errori clamorosi come la prima applicazione della TIA nel 2006.
Alla commissione consiliare chiediamo che gli uffici forniscano, vari esempi di applicazione sulle aziende, fornendo simulazioni di calcolo per ogni voce della classificazione (legge Ronchi), per gli alberghi, ristoranti, pizzerie, bar, negozi e stabilimenti balneari.
Che ci vengano riconosciute le percentuali per la raccolta differenziata, che costa tantissimo in termini di impegno e di lavoro, come avviene per le utenze domestiche.
In riferimento al principio di chi inquina paga, chiediamo che a differenza di quanto accaduto fino ad oggi, il Settore Impianti Tecnologici si impegni a fornire un quadro chiaro, circa la produzione di rifiuti, distinti per le diverse categorie di utenti (utenze domestiche e non domestiche), evitando il sommario conto che applica l’ufficio tributi, ripartendo i costi sul 70%(utenze domestiche), e 30% (non domestiche), invece di un più verosimile 80%.
Invitiamo poi l’ufficio tecnologico, in virtù del principio comunitario, di “chi inquina paga”, ad organizzare quanto prima un sistema, oggettivo di misurazione dei rifiuti, al posto dei coefficienti di produzione di rifiuto, ipotizzato.
Il Presidente
Marzia Marzoli