Riceviamo dai consiglieri comunali Manuel Catini, Andrea Andreani e Arianna Centini e pubblichiamo
Servono risorse per l’Ospedale di Tarquinia. Quando un’amministrazione è debole, si disinteressa dei grandi temi, si distrae in inutili questioni solo per garantirsi un selfie in più e i risultati sono pesanti per la comunità.
A pagare, questa volta, ancora una volta, è il nostro ospedale, che sembra sempre più un presidio di frontiera, con lavoratori eroici a tenerlo ad alto livello contro tutto e tutti. In questo gioco al massacro non è esente dalle proprie responsabilità nemmeno la Regione Lazio e la ASL di Viterbo che hanno presentato il nuovo Piano Territoriale e si sono “dimenticati” di Tarquinia; la pompa magna dell’annuncio dei giorni scorsi conferma che la Tuscia si ferma alla “Turchina” e ciò che viene dopo sembra essere terra di nessuno.
Come se l’Ospedale di Tarquinia fosse scomodo, in punizione. Due nuovi Ospedali ad Acquapendente e Orte (dove si vota quest’anno), un polo riabilitativo a Montefiascone (dove si vota quest’anno), una casa di comunità a Vetralla (dove si vota quest’anno) più che una coincidenza appare come una brutta caduta di stile. E a Tarquinia? Niente perché non si vota! Non è così che si gestisce la sanità, come sempre con la politica che guida le scelte. E in questo l’amministrazione comunale? Silente, persa tra Divino Etrusco, trenino e finanziamenti buttati via.
Dopo la scuola, dove non servono muretti ma aule, l’ospedale e con il tessuto cittadino che si sta lacerando nell’indifferenza di tutti. Conosciamo la carenza delle strutture, la difficoltà del pronto soccorso, dei suoi operatori, trasformato sotto Covid un reparto in psichiatria, la carenza di personale, e nonostante tutto l’Ospedale di Tarquinia resta tra i migliori, e il riconoscimento per questo è il niente della Regione e il silenzio dell’amministrazione comunale. Inaccettabile e speriamo che almeno in consiglio comunale si possa agire insieme al di là delle bandiere di partito. Servono risorse per l’ospedale di Tarquinia, subito, e garanzie vere, perché altrimenti sarà morte lenta.