Riceviamo da Luigi Serafini (FdI) e pubblichiamo
È stata senza dubbio una grande occasione persa disertare come Città di Tarquinia il TTG Travel Exeperience di Rimini della scorsa settimana (il più importante marketplace italiano del turismo e dell’ospitalità), soprattutto in vista del prossimo “Anno Giubilare”.
Vedere la Tuscia rappresentata dai comuni di Viterbo, Bagnoregio, Civita Castellana, Capodimonte, Castel Sant’Elia, Celleno, Calcata, Sutri, Canino, Valentano ed altri, oltre che dai nostri referenti istituzionali di Regione e Parlamento, da una parte ci ha fatto estremo piacere, in un’ottica di promozione integrata del territorio, dall’altra non leggere i nomi dei rappresentanti del Comune di Tarquinia nei vari panel organizzati dalla Regione Lazio (presente con uno stand di 700mq. Aperto gratuitamente a tutti i comuni laziali) e da ENIT (l’Agenzia nazionale del turismo) ci è sembrato davvero un’inspiegabile mancanza e una pericolosa inversione di rotta rispetto al passato.
Spero vivamente che l’amministrazione Sposetti non faccia altrettanto con la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, in programma dal 31 ottobre al 3 novembre (magari dopo questo comunicato no…).
Due eventi, Paestum e Rimini (compreso l’Hospitality Day che ogni anno precede il TTG Travel Experience), che lo scorso anno avevano visto la Città di Tarquinia, oltre che presente, anche protagonista di vari convegni/interventi organizzati al loro interno. A Rimini avevo avuto il piacere, come vicesindaco e neo assessore al turismo del Comune di Tarquinia, di promuovere la nostra città in un’importante vetrina dedicata all’innovazione tecnologia in campo turistico, ospite della società Skylab, davanti ad una platea di oltre 200 professionisti del settore; mentre a Paestum, tra diversi interventi ed incontri, avevo potuto presentare insieme al direttore del Parco Archeologico di Tarquinia e Cerveteri, Vincenzo Bellelli, il nostro sito Unesco nell’ambito di un’importante conferenza dedicata al turismo culturale ed esperienziale tra i siti archeologici italiani Patrimonio dell’Umanità.
Spero che questa assenza della Città di Tarquinia non venga giustificata ancora una volta con l’ormai “sbandieratissima” mancanza di fondi nei capitoli di bilancio comunale, visto che la partecipazione a tali eventi non presuppone di fatto alcun onere per il Comune, potendo usufruire degli spazi e degli accrediti allestiti e messi a disposizione dei comuni da parte della Regione Lazio, così come dal nostro Parco Archeologico o dalle vari Reti/DMO di cui Tarquinia fa parte (come Etruskey o Medieval Italy); per le spese di soggiorno dell’assessore competente c’è invece l’indennità di carica (è anche a questo che serve il pregevole mensile elargito dal Comune ai membri della Giunta).
Il problema vero a mio avviso è però un altro e cioè che ad oggi Francesco Sposetti è nello stesso tempo sindaco e assessore a Turismo, Cultura, Spettacolo, Urbanistica, Agricoltura, Sanità, Ambiente, Patrimonio, Demanio, Trasporto Pubblico Locale, Polizia Locale, Protezione Civile…, ovvero la quasi totalità dei settori cardine del nostro Comune. Non ho mai nascosto la mia personale stima nei confronti del sindaco Sposetti, né l’indomani della sua elezione né la rinnego oggi, ma non penso, considerata anche la sua “verginità” politico/amministrativa (positiva per certi aspetti, negativa per altri), che possa continuare ad amministrare il Comune di Tarquinia senza trasferire una parte consiste di queste deleghe ai suoi assessori; è fin troppo evidente che da solo non può seguire tutte le attività che un comune della valenza di Tarquinia richiede.