Riceviamo e pubblichiamo
“Perché mio padre non mi ha raccontato prima queste cose? Mi sono dato tre risposte: per non farmi troppo male. Per non farsi troppo male. Perché a volte il non detto è importante quasi come il detto ma una parte del non detto di mio padre ha avuto un’influenza sulla mia scrittura”.
E’ stato questo uno dei momenti più intensi della presentazione del libro “Il profumo di mio padre – l’eredità di un figlio della Shoah” di Emanuele Fiano, che si è intrattenuto, per oltre due ore, a rispondere alle domande di un migliaio di studenti degli Istituti Superiori Vincenzo Cardarelli di Tarquinia, Santa Rosa Di Viterbo, Guglielmo Marconi di Civitavecchia, in parte presenti a Semi di Pace e molti collegati in streaming. Presente anche una delegazione dell’Associazione Progetto Memoria e di “Ricordiamo Insieme”.
Emanuele Fiano ha raccontato tutto il suo percorso di figlio di un sopravvissuto alla shoah fino a giungere all’attuale impegno politico come membro della Camera dei Deputati e al suo, e nostro, diritto e dovere di tenere viva la memoria su quello che è accaduto.
Per questo motivo Fiano ha molto gradito la visita al Memoriale della Shoah allestito alla Cittadella ed è rimasto favorevolmente colpito dalla vicinanza dello stesso col Memoriale del Migrante e proprio dall’interno del vagone del nostro Memoriale ha lanciato questo appello: “Da questo vagone, che dalla Cittadella costituisce il nucleo del Memoriale della Shoah, uguale ai carri bestiame coi quali milioni di ebrei europei e circa 8500 ebrei italiani furono deportati nei campi di sterminio, da qui viene un messaggio di speranza per queste nuove generazioni, che in questo luogo dedicato alla Memoria, in maniera così qualifica e alta, vengono educati ai valori che quella vicenda ci ha tramandato, valori della libertà, della pace, della democrazia. Qui oggi ho portato la mia testimonianza di figlio della shoah che conserva il dovere della memoria”.
Al termine dell’intervista, dopo le conclusioni della professoressa Elisa Guida, docente di storia contemporanea, l’onorevole Fiano si è fermato prima per firmare le copie del suo libro ai presenti, poi, dopo la visita dei due memoriali, vi è stato lo svelamento della targa, posta sotto un ulivo, dedicata a suo padre, Nedo Fiano, che fu ospite della Cittadella nel 2006.
Infine, a seguito di questo emozionante momento, Fiano si è intrattenuto col presidente Bondi per conoscere nel profondo i progetti in corso, e quelli futuri, di Semi di Pace e ci siamo dati appuntamento al prossimo libro che uscirà in Gennaio.
“Sono contento di aver conosciuto anche Emanuele Fiano dopo aver qui ospitato suo padre Nedo, il protagonista del libro – ha detto Luca Bondi – e lo ringrazio per il tempo che ci ha dedicato, per le intense risposte alle domande dei ragazzi e per aver colto e apprezzato lo sforzo quotidiano di Semi di Pace per conservare il dovere della Memoria”.