Semi di Pace trasforma l’agricoltura urbana in un mezzo di aggregazione sociale e in una fonte di sostentamento per le fasce sociali più deboli. Con il “Progetto OASI – L’agricoltura che crea comunità e integrazione sociale”, l’associazione realizzerà alla Cittadella sei orti di circa 50mq ciascuno, per impiantare diverse colture che, a rotazione, copriranno l’intero arco annuale, garantendo così la produzione continuativa di numerosi ortaggi. I lavori partiranno entro poche settimane.
«Gli orti solidali sono degli spazi di terra condivisa. La valenza sociale e quella ambientale sono intrecciate: non esiste un orto condiviso senza un gruppo di persone. – sottolinea Semi di Pace – Questi fazzoletti di terra, che saranno all’interno della nostra splendida Cittadella, saranno affidati a famiglie residenti nel comune di Tarquinia e nelle zone limitrofe, appartenenti alle fasce più indigenti e spesso composte da anziani o persone che hanno perduto il lavoro e faticano a trovare una nuova occupazione. In questo modo, potranno trovare nuovi stimoli nello svolgere l’attività agricola e, conseguentemente, sentirsi parte di un contesto attivo, grazie alla possibilità di confronto e condivisione, quindi, di coesione sociale».
Il progetto s’inserisce in un processo di potenziamento dei servizi rivolti a Tarquinia e ai comuni del comprensorio, che prevede una serie di azioni collegate tra loro e accomunate dall’obiettivo di sostenere un numero sempre maggiore di persone. Un obiettivo che si è prefissato il CdA di Semi di Pace, recentemente rinnovato. «La crisi economica ha aumentato in modo considerevole il numero dei cittadini italiani che si rivolgono a noi. – conclude l’associazione – Ogni mercoledì e venerdì svolgiamo alla Cittadella la distribuzione di viveri e vestiti, garantendo un sostegno importante a chi non riesce ad arrivare alla fine del mese. Nel 2014 abbiamo aiutato 475 persone. Il servizio, denominato “Amicizia – Luca Leoni”, è gestito da Sandra Santinelli, con l’aiuto di altre cinque volontarie, che avviene esclusivamente a seguito di presentazione del modello ISEE e carta di identità, o tramite segnalazioni specifiche da parte degli uffici dei servizi sociali».