Riceviamo da Francesco Corniglia, consigliere comunale Montalto di Castro, e pubblichiamo
Era l’otto settembre quando sulla stampa venivano riportate le dichiarazioni del Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale relative al doppio ingresso a scuola da parte degli studenti degli istituti superiori di secondo grado. Due le fasce di ingresso: alle 08:00 ed alle ore 9.40 (non più alle 10 come lo scorso anno) al fine di evitare che i ragazzi escano troppo tardi. Si prometteva tra l’altro anche un potenziamento delle corse Cotral. La logica di tutto questo é nel contrasto al covid-19 e nel garantire la scuola in presenza al 100%.
Tutto bene e nessun problema? Assolutamente no e questo é il punto. Ci sono molte realtà in cui la mancanza di coincidenze tra orario di uscita e mezzi pubblici genera disagi agli studenti ed alle loro famiglie. Ragazzi che “ciondolano” in giro per ore prima di arrivare a casa, costretti a pranzare fuori tutti i giorni, alla mercé degli eventi atmosferici e senza la possibilità di studiare. Ma il benessere psico-fisico dei nostri figli non dovrebbe essere l’obiettivo primario? E fargli mangiare un panino ogni giorno, lasciarli al freddo invernale, sottoporli a stress di studio per mancanza di tempo fa bene alla loro salute ? Lo sport e il sacrosanto diritto al loro tempo libero dov’é ?
Esempio concreto che mi riguarda da vicino. Tratta Viterbo-Montalto di Castro per chi frequenta l’istituto artistico Orioli uscita dalla scuola alle 14:10 partenza Cotral da Viterbo ore 14:00, corsa successiva ore 15:45! Costa tanto rivedere l’orario di partenza delle ore 14:00? E quando l’uscita dalla scuola é alle 15:50 (dovuta all’ingresso scaglionato alle 09:40) la coincidenza é alle 17:25! Ma stiamo scherzando? Un ragazzo a 15 anni sta fuori casa dodici ore per andare a scuola? Non ha diritto ad una sana e completa alimentazione? Ripeto, come può non incidere tutto questo sul suo benessere psico-fisico? Vergogna.
La DAD sembra diventata una cosa blasfema quando invece in molti casi sarebbe la soluzione migliore per colmare temporaneamente e nell’emergenza le inefficienze organizzative in attesa che vengano risolte. Cosa deve fare una famiglia? Farsi 100 km al giorno per andarsi a prendere il figlio a scuola? Eppure l’abbonamento si paga, il servizio ci deve essere e la Regione deve provvedere. Spero che si inizino a levare voci di protesta perché queste situazioni non sono accettabili, e quello raccontato non é purtroppo un caso isolato.