Riceviamo e pubblichiamo
Sabato 14 luglio ore 21.00, nel Cortile della Rocca, ci sarà un incontro, con ingresso libero fino a esaurimento posti con Vincent Jolivet (Ecole Normale Supérieure, Paris – CNRS) e Edwige Lovergne (Université Paris 1) per parlare del “mistero” che avvolge La tomba rupestre monumentale di Grotte Scalina (VT).
La conferenza fa parte del ciclo di conferenze scientifico- divulgative “Cose, Uomini, Paesaggi del Mondo Antico”, organizzate da Flavio Enei, Archeologo, e direttore del Museo del Mare e della Navigazione Antica di S. Severa e dal Gatc ( gruppo Archeologico del territorio Cerite), in collaborazione con la Regione Lazio, LAZIOcrea, Miabct, Comune di Santa Marinella e Coopculture.
Il sepolcro etrusco risalente alla fine del IV secolo a.C., era noto già alla fine dell’800, però dall’inizio del XX secolo, si era persa ogni traccia della camera sepolcrale e degli otto sarcofagi che conteneva. A riscoprirla nel 1998 era stata, proprio l’équipe guidata dal professor Vincent Jolivet del Cnrs francese, impegnata nella prospezione archeologica sulla vicina Musarna.
Si ipotizza che la tomba riportata alla luce non potrebbe essere quella per la quale è stato costruito il grande apparato esterno: un monumento funerario composto da due grandi colonne scavate nel tufo, oggi parzialmente crollate, sormontate da un tetto a doppio spiovente, anch’esso in gran parte crollato, sotto il quale era stata realizzata una sala banchetti per i vivi.
L’altro mistero da svelare è il possibile riuso delle tombe in epoca cristiana fino al XVIII secolo, soprattutto quelle arcaiche che si trovano davanti all’apparato monumentale. Infatti, vicino a una delle due tombe arcaiche del VI secolo a.C. è stata ritrovata medaglia del giubileo del 1600 e nel terreno circostante, frammenti di bucchero e di ceramiche medievali e rinascimentali. Due circostanze che potrebbero far ipotizzare un riuso delle sepolture.
A quest’ultimo aspetto è collegato il mistero più suggestivo di Grotta Scalina: il monumento etrusco, nei secoli successivi, potrebbe essere diventato un luogo di culto cristiano? E’ stato per qualche secolo una sorta di santuario rupestre in grado di richiamare fedeli da ogni dove?