Riceviamo e pubblichiamo
Come avviene ormai da due anni a questa parte, nei mesi di luglio e agosto, l’Associazione Culturale per la Selva garantirà l’apertura della chiesa della Santissima Trinità tutti i weekend. La chiesa sarà aperta nei giorni di sabato e domenica, a luglio e agosto, nei seguenti orari: 10-12 e 30 e 16-19. Saranno presenti i volontari dell’associazione, che accompagneranno alla visita del luogo e saranno a disposizione per eventuali richieste d’informazione.
Il Convento della Santissima Trinità si trova nella frazione di Selva, lungo la strada provinciale 4, alle pendici del Monte Calvo. La prima chiesa fu edificata nel secolo XI e in seguito affiancata da un romitorio. Con il matrimonio tra Bosio Sforza e Cecilia Aldobrandeschi il dominio della zona passò agli Sforza. Fu il conte Guido II, primogenito della coppia, ad avviare la ristrutturazione e l’ampliamento nel 1488. Venne realizzata una nuova chiesa che inglobò la precedente. Dopo aver vissuto gli ultimi anni della sua vita nel convento, il conte, vi fu sepolto nel 1508.
La chiesa odierna risale al 1762. Dalla chiusura del convento dei frati minori francescani la gestione della struttura è passata alla Diocesi di Pitigliano-Sovana –Orbetello. E’ stato eseguito un’importante restauro nel 2013 a cura della diocesi e della Conferenza episcopale italiana, con la collaborazione della parrocchia di Selva, del Comune di Santa Fiora e di tanti volontari del paese coordinati dall’associazione culturale per la Selva e dalla confraternita di Misericordia di Selva.
La chiesa custodisce importanti testimonianze storiche e artistiche: oltre a una serie di pregevoli pitture è possibile ammirare, sull’altare maggiore, un crocifisso con una grande corona seicentesca. Nella navata di sinistra si trova la sepoltura del conte Guido Sforza. Sull’altare centrale della navata destra una pala di terracotta robbiana raffigurante la Trinità, dietro l’altare maggiore un coro in legno. Nell’annessa cappella di Santo Stefano Protomartire è collocato il teschio del coccodrillo cui è legata la leggenda medioevale del Drago di Selva o Cifero Serpente.