Riceviamo e pubblichiamo
Le antiche carceri ducali del palazzo Pretorio, a Santa Fiora, nel Comune di Grosseto, diventeranno un museo, in grado di svelare al pubblico gli ambienti rimasti “segreti” per secoli, che conservano ancora gli arredi dell’epoca e i segni della vita carceraria, come le catene e i graffiti sui muri. Sarà, inoltre, realizzato un belvedere in cima alla torre delle carceri, che è il punto più alto di osservazione del Palazzo e, una volta ristrutturata, sarà resa fruibile anche la vicina torre dell’orologio civico, che da molto secoli scandisce, le ore ai cittadini di Santa Fiora, con un meccanismo originale, a carica manuale.
Il Comune, nel 2015, aveva presentato alla popolazione un ambizioso progetto di restauro e allestimento museale, con il coinvolgimento dell’Università di Firenze, dipartimento Sagas di archeologia, spiegando che sarebbe iniziata la ricerca dei finanziamenti per realizzare l’intervento. E le risorse sono arrivate da un bando regionale sulla rigenerazione urbana, al quale il Comune, ha partecipato quest’anno, ottenendo 800mila euro, ovvero il finanziamento massimo possibile.
Il palazzo Pretorio, oggetto dell’intervento di musealizzazione, è uno dei corpi di fabbrica del complesso architettonico di Palazzo Sforza Cesarini, nella piazza centrale del paese, composto dal Palazzo Sforza Cesarini propriamente detto, risalente al 1575, sede del Comune e del Museo delle Miniere, e dal Palazzo Pretorio, che sorge nella parte orientale da successive modifiche dell’originaria Rocca Aldobrandesca, risalente all’anno mille, della quale rimangono le due torri. Nella seconda metà del 1200, il complesso divenne la sede del potere della Contea di Santa Fiora, a seguito della spartizione dei beni della famiglia Aldobrandeschi e da allora custodisce i “segni” di ben sette secoli di Governo, dal 1200 al 1800.
“Siamo felici di poter aprire il 2020 con questa bellissima notizia del finanziamento regionale – afferma Federico Balocchi, sindaco di Santa Fiora – il valore storico del Palazzo Pretorio è enorme. Ecco perché nel 2015 abbiamo siglato un protocollo d’intesa con l’Università di Firenze, alla quale ci siamo affidati, per avere uno staff di altissimo livello, composto dai docenti universitari, che hanno curato il progetto di ristrutturazione e musealizzazione. Il finanziamento regionale ci consentirà di coprire la parte più onerosa dell’investimento complessivo previsto, pari a 1 milione e 300mila euro. A questo punto siamo in grado di affidare subito la progettazione esecutiva per partire con i lavori entro la fine del prossimo anno”.
“Le potenzialità del progetto sono evidenti – prosegue il sindaco – dal punto di vista scientifico e turistico. Andiamo a valorizzare il grande passato di Santa Fiora ampliando l’offerta museale della montagna e della provincia. Inoltre, la presenza dell’Università di Firenze ci garantisce un’apertura interessante verso futuri sviluppi legati alla ricerca storica. Ringraziamo la Regione Toscana per aver creduto nel nostro progetto di rigenerazione urbana e sulla nostra idea di sviluppo, che fa leva sulla cultura e sul recupero del patrimonio storico.”