Riceviamo dal Comune di Santa Fiora e pubblichiamo
Il Campionato Europeo di Trial, previsto per il 29 e 30 maggio a Santa Fiora, non avrà luogo. La Regione Toscana, settore tutela della natura e del mare, ha deciso che le azioni previste per il trial potrebbero “definire incidenze negative significative sul sito ZSC IT51A0017”, e che “non sia possibile escludere incidenze significative…alla nidificazione di specie ornitiche di rilievo comunitario…quali, per esempio, Pernis apivorus e Circaetus gallicus”.
Il settore tutela della natura e del mare, quindi, sospetta e, aprendo un “processo indiziario”, diventa giudice che e condanna Santa Fiora a non essere protagonista di un grande evento internazionale.
“È sconcertante constatare con quanta leggerezza – commenta il sindaco Federico Balocchi – un ufficio della Regione Toscana scelga di limitare lo sviluppo di un Comune della Toscana interna. È sconcertante e grave che sulla base di un sospetto si faccia prevale un presunto rischio ambientale su un evento di sicuro valore sportivo e promozionale. Oltre ai fattori formali c’è da constatare superficialità nell’analisi oggettiva delle modalità di svolgimento del Campionato. Le esibizioni di trial sono statiche, i concorrenti si recano in luoghi prestabiliti e presentano “figure”. Nessun rischio, dunque, per nessuno.
Burocrazia ottusa? Funzionari affetti da protagonismo o da pregiudizi? Non lo sappiamo.
Un fatto è certo, la scelta di fermare il Campionato Europeo di Trial a due settimane dall’evento determina un danno economico alla società organizzatrice e un danno più complessivo alla comunità di Santa Fiora e all’Amiata.”
“Il quesito che poniamo – continua Balocchi – alla Giunta Regionale mette in discussione la coerenza di comportamento nell’azione politico istituzionale. La fase complessa che viviamo, infatti, impone una capacità maggiore nel controllo delle azioni di governo. Le decisioni devono essere contestualizzate e l’economia montana non può e non deve subire scelte figlie di una visione astratta del rapporto tra uomo e ambiente. È così per la silvicoltura, è così per il trial, sarà così per altri aspetti. Una montagna “ferma” o “cristallizzata” e improduttiva è destinata a morire. Noi viviamo (grazie a Dio) immersi nella natura; all’ambiente teniamo, tenendolo vivo, più di chi fa facile ambientalismo lontano dalla natura. È grave far prevalere una eccesso di prudenza sulla ripartenza. A Santa Fiora, come riteniamo in Toscana e in Italia, non possiamo permetterci di buttare via delle opportunità.
Ci sono momenti in cui le decisioni sono più difficili e servono capacità critiche maggiori. Questo è il tempo in cui l’intelligenza deve vincere.
Sul Campionato Europeo di Trial abbiamo perso tutti noi, hanno perso anche gli uffici regionali che, agendo in tal modo, hanno dimostrato una visione ottusa e soprattutto incoerente rispetto alle scelte di sostegno allo sviluppo decise dalla Regione.”
Sono amareggiate e preoccupate le considerazioni di Riccardo De Santis, presidente del Moto Club Santa Fiora:
“Il parere espresso dalla Direzione Ambiente ed Energia della Regione Toscana ci ha colto di sorpresa, avevamo avuto rassicurazioni sull’andamento della pratica direttamente dagli addetti del medesimo ufficio. Il Moto Club Santa Fiora è una associazione attiva nel territorio da quasi venti anni, abbiamo organizzato gare di trial territoriali, regionali e due prove del Campionato Italiano, abbiamo esperienza e competenza, mai nelle precedenti gare avevano incontrato problematiche a livello autorizzativo. Questa era la competizione più importante dove abbiamo impiegato tutte le nostre risorse economiche, facendo anche un enorme sforzo organizzativo . A 15 giorni dall’evento ci è stato comunicato che quello che volevamo fare disturba la nidificazione di due specie di uccelli, mi domando se questo era a conoscenza degli uffici preposti della Regione anche il 17 marzo, quando abbiamo preso i primi contatti con la Direzione Ambiente ed Energia della Regione Toscana, se così fosse la cosa sarebbe ancora più grave perché una decisone presa a più di due mesi dalla gara avrebbe permesso al Moto Club di trovare soluzioni alternative e nella peggiore ipotesi, l’annullamento della gara, non avrebbe avuto ripercussioni economiche e ci avrebbe evitato una bruttissima figura difronte all’ Europa motociclistica.
L’associazione si ritrova con i conti in profondo rosso, – conclude De Santis – e se un Moto Club non può organizzare nell’Amiata le gare motociclistiche per le quali è stato fondato, cosa continua a fare ? Un altro pezzo di Santa Fiora forse, ma non per sua volontà, non ci sarà più.”