(s.t.) “Era il 7 aprile 2009 quando si segnalava lo stato di fatiscenza della struttura dell’ex Base C.A.A.L.E: sono passati ben quattro lunghi anni e la situazione è ancora più grave ed altrettanto pericolosa”. Esordisce così Alessio Gambetti (PdL) nel denunciare, di nuovo, le condizioni di degrado in cui versa l’area subito all’ingresso dell’Oasi delle Saline di Tarquinia.
Quasi 7.000 metri quadri di superficie, in parte utilizzati per ospitare Protezione civile, A.E.O.P.C., Vigili del Fuoco e Capitaneria di Porto e, in gran parte, abbandonati a se stessi, nelle condizioni che possono vedersi nelle foto e nel filmato. Perché, oltretutto, non c’è più alcuna recinzione a impedire, dalla spiaggia, l’ingresso a chiunque tra le strutture della ex base. “Un aspetto molto serio, ad oggi, è il mancato definitivo recupero anche in termini ambientali dell’area stessa. – prosegue Gambetti – Sono infatti presenti ancora, in almeno tre casotti interni la struttura, decine di metri quadrati di eternit (amianto), pericoloso in quanto rotto, che fu segnalato pregando venisse tolto già quattro anni fa. L’area è sita all’entrata dell’oasi naturalistica delle Saline, a qualche decine di metri dalle vasche salanti: cosa vogliamo fare?”.
Le immagini, in effetti, parlano da sole. Mentre molto ci sarebbe da dire sulle possibili proposte di riqualificazione di una zona che – una volta messa in sicurezza, cosa necessaria visto l’avvicinarsi della stagione estiva – mostra un potenziale enorme da tempo non sfruttato. “Le proposte avanzate in questi anni sulla riqualificazione dell’area in questione ci sono state, ma sempre seccamente e perentoriamente respinte dall’amministrazione Mazzola: non s’è solo perso tempo, ma anche un’occasione per l’intera collettività in termini economici-occupazionali. Il tutto dopo esserci posti, in premessa, una domanda: l’area dell’ex Base C.A.A.L.E. è agibile? Attendiamo una risposta, preoccupati anche del fatto che in questi anni l’area in questione è stata adibita a sede della protezione civile locale e non solo”.
Gambetti parla, a tal proposito, di varie possibili soluzioni, da un centro per la sicurezza a mare attrezzato e riqualificato alla creazione di uno stabilimento balneare, con bar, pizzeria, ristorante e un’ampia area polifunzionale. “La situazione in cui versa l’area è grave e seria: a dirlo è anche tanta gente, cittadini e non, che ogni giorno ormai da anni passa davanti questa struttura. – conclude Gambetti – Continuiamo a far finta di niente? Nelle prossime settimane depositeremo una lettera alla quale sarà allegata una relazione sullo stato attuale dell’intera area insieme alla concreta proposta per una riqualificazione “integrata” della stessa. Cosa importante, l’area va assolutamente e definitivamente bonificata sotto l’aspetto ambientale: questa volta si spera che l’eternit presente venga rimosso e la zona messa in sicurezza”.