Riceviamo e pubblichiamo
Si è svolta ieri una lunga seduta consiliare di oltre due ore, che ha visto tre punti importanti all’ordine del Giorno: Roma Vetus, le rate per l’entrata in vigore della Tares e la presunta incompatibilità del Presidente del Consiglio comunale.
In merito a Roma Vetus, il consiglio ha recepito il protocollo d’intesa ed ha deliberato sui requisiti minimi per l’avvio della procedura e la presentazione del progetto da parte della società Roma Park s.r.l.
«Oggi – ha spiegato il sindaco Sergio Caci – chiedo di votare questa delibera che prevede la ricostruzione del centro di Roma antica, perché quando la società ci ha presentato questa possibilità, mi è sembrata un’occasione unica da non perdere, che porterà del bene per il nostro territorio. Dopo aver sentito l’opinione della maggioranza, essermi documentato e dopo aver preso le necessarie garanzie inserite sia nel protocollo d’intesa che nella delibera di consiglio, Roma Vetus mi è sembrata un’opportunità da non far sfuggire. Molti altri Enti saranno coinvolti vista la grandezza del progetto, come ad esempio la Presidenza del Consiglio dei Ministri. A chi dice che altri comuni hanno rifiutato il Roma Vetus negli anni – ha aggiunto il primo cittadino – ricordo che la Regione Campania rifiutò Disneyland, che è poi stata realizzata in Francia e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Siamo in un territorio con un porto sviluppato dove approdano 7 milioni di turisti l’anno, e ricordo che a Civitavecchia all’epoca nessuno credeva in quella struttura. Questa – continua Caci – è una forte occasione per il nostro territorio: avere un parco del genere a Montalto permetterà di portare risorse sul territorio, che potranno essere utilizzate per far sviluppare le altre realtà del paese. Il fatto di aver firmato il protocollo d’intesa è basato sull’art. 1 del protocollo stesso che dice che non lo portiamo in giunta ma al pieno recepimento dell’intero consiglio comunale, proprio per un maggiore e totale coinvolgimento dell’intera assise. Il turismo commerciale funziona benissimo: se dopo essere andati a Roma Vetus i turisti passeranno anche a visitare le stupende bellezze di Vulci, allora avremo vinto».
La minoranza, attraverso le parole del suo capogruppo Paola Peruzzi, di Salvatore Carai e di Angelo Brizi, ha sollevato alcuni dubbi in merito al progetto «che non esiste ancora ed è mancante di uno studio di fattibilità» alla convivenza di Roma Vetus col Parco di Vulci ed alla reale sussistenza e consistenza dei fondi e degli investitori, che non sarebbero ben specificati in alcun documento.
All’opposizione hanno risposto gli assessori Carmignani e Sacconi (quest’ultima ha comunque esternato perplessità sull’efficacia culturale del parco dedicato alla Roma antica), sottolineando che la minoranza ha fatto confusione e che non si è votata la realizzazione del parco Roma Vetus. «Nella delibera di oggi – hanno spiegato gli assessori – diciamo a Roma Park s.r.l. che l’idea ci piace e vogliamo valutare il progetto, ma nell’interesse del territorio, ed alle condizioni a tutela del paese che detteremo noi. All’interno della delibera di consiglio c’è infatti la richiesta di fideiussioni per il ripristino dello stato dei luoghi e per garantire i lavoratori che saranno impiegati, con precedenza quelli di Montalto, per evitare che si ripeta lo scempio del fotovoltaico. Senza tutte le garanzie che abbiamo chiesto e che chiederemo ulteriormente, se il progetto che verrà presentato non ci soddisferà, il parco non verrà realizzato».
Dopo la delibera che ha introdotto la nuova tassa Tares, che dal primo gennaio ha preso il posto della Tarsu ed il cui pagamento è previsto in 3 rate – 31 luglio 30 settembre 2 dicembre 2013 – la discussione si è spostata sull’istanza di presunta incompatibilità del presidente del Consiglio Comunale.
Dopo l’improvvisa decisione del consigliere di minoranza Angelo Brizi di abbandonare la seduta, Il Capogruppo di opposizione Peruzzi ha spiegato che non si tratta di alcun attacco personale nei confronti di Marco La Monica, ma solo della richiesta di chiarimenti necessari, avvenuta in primis da due cittadini.
Il Presidente La Monica uscito dall’aula ha fatto leggere un comunicato al Sindaco nel quale smentiva con ampie garanzie quanto a lui imputato. Il primo cittadino ha spiegato che dopo la lettera dei due cittadini l’amministrazione ha provveduto a formulare lo scorso 17 maggio un quesito sulla presunta incompatibilità, sia all’Anci (Ass. nazionale comuni italiana) che al Ministero dell’Interno.
«La risposta dell’Anci – ha affermato il sindaco Sergio Caci – è chiara: il dottor La Monica non è incompatibile con la carica di Presidente del Consiglio comunale. Attendiamo anche la risposta del Ministero dell’Interno».