Roma: in mostra “One hundred bucks and few cents” di Piotr Hanzelewicz, le opere fatte con banconote e centesimi

Riceviamo e pubblichiamo

Il giorno 16 marzo 2019 alle ore 18.00, Rosso20sette arte contemporanea presenta “One hundred bucks and few cents di Piotr Hanzelewicz”, a cura di Fabio De Chirico e Giuseppe Capparelli, con un testo in catalogo di Edoardo Marcenaro. Il progetto si avvale del patrocinio dell’Istituto Polacco di Roma.

In mostra 100 opere realizzate con banconote di dollari ed opere su carta realizzate con le monete da un centesimo di euro.

“Il cento, come la sua parte, ovvero il centesimo, nel mio immaginario coglie l’idea di una pienezza. Finalmente non manca più il soldo per fare la lira! Finalmente abbiamo girato con forza la ruota e mentre il pubblico incitava “Cento! Cento!”, ce l’abbiamo fatta: abbiamo la pienezza, la rotondità ideale di cui l’uno è centesima parte. Ma non è cento: è l’uno ripetuto 100 volte il che è profondamente diverso. Ecco, a scandagliare questa differenza, mi vengono in mente 30 camion carichi di monetine da 5 centesimi utili a Apple come risarcimento di un miliardo da parte di Samsung, o, per essere più aderenti alla realtà, utili unicamente a creare un immaginario forte, dal momento che si tratta di una notizia non vera. Poco importa visto che l’immagine è davvero suggestiva e potente. Lo squilibrio catastrofico dettato da un medium (la monetina da cinque centesimi) che in questo caso torna ad essere messaggio. (…) Sono sei anni che lavoro sul centesimo come parte dell’uno. Adesso sono pronto a fare un grande passo per me, di totale irrilevanza per l’umanità: il salto attraverso lo specchio! Se prima il 100 era ottenuto dalla divisione dell’uno (100 monete da un eurocent = 1 euro) adesso con un dollaro arrivo a cento dollari (1+1+1+1+1+1+1+1+1+1+1+1 etc etc etc… fino a 100). (….)

Il percorso dal centinaio di centesimi verso l’uno, in questa mostra viene invertito. Ogni banconota è uguale ad un’altra banconota. Inevitabilmente deve essere così. Come inevitabilmente ogni banconota deve essere unica ed irripetibile. Toccando proprio i criteri di uguaglianza e unicità delle banconote da un dollaro, ho lavorato sulla frammentazione (che genera poi scarto), e la successiva ricostruzione. Come paradigma di intervento sulle banconote ho usato una griglia. (….) Una mazzetta di banconote da un dollaro con numerazione consecutiva ha fatto da base (100 banconote tagliate a mano in fettucce orizzontali ogni 4 mm) per un intreccio di altre 100 banconote (questa volta tolte alla circolazione per poi essere tagliate verticalmente ogni 4 mm). Con due ne produco una. Diversa, alterata per la serie di variabili che comporta l’operazione eseguita interamente a mano. Ne conseguono banconote molto diverse fra loro. Immediatamente riconoscibili, ma ognuna irripetibile. George Washington cambia la sua fisionomia (quando è riconducibile ad una fisionomia) e se non ha tre o quattro occhi, è una volta pensieroso o turbato, triste o arrabbiato, col naso lungo, la fronte più larga, gli zigomi più in su. È nel vederli insieme, nella totalità, o anche in piccoli gruppi, che questi dollari ammiccano, intrigano, giocano con lo sguardo di chi li studia.” (Piotr Hanzelewicz)

Piotr Hanzelewicz (Polonia, 1978) vive in Italia. Ha fatto esperienze diverse fra loro, studi, lavori. Ama il termine cosa/cose. Non ha un approccio scientifico ma si attesta su una curiosità utile a creare collegamenti tra discipline diverse, talvolta lontane fra loro. Questa è la griglia di partenza. Poi c’è tutto il resto, insomma, poi ci sono le cose. Nota curiosa: è nato lo stesso giorno in cui è morto Paolo VI, pertanto non è sbagliato affermare che uno come Piotr Hanzelewicz nasce ogni morte di papa. Tra le ultime esposizioni personali: 2018 – “Estemporanea > Play” doppia personale con Davide Serpetti allenata da Luigi Antonio Presicce – Centro per l’Arte Contemporanea Trebisonda (PG) // 2017 – “Meanwhile-regardless (tautology and a tale) – 139ARTSPACE South Greenwich London (UK) // “Con cura” 16 Civico (Pe) a cura di Silvia Moretta // “Per aquam ad astra – amaryllis”– Curva Pura (Roma) a cura di Michela Becchis // 2016 – “Cose pronte da non usare”– con Gianni Colangelo MAD – Asilo Occupato (AQ) a cura di Opus // 2015 – “Piccole cose di poco conto (studi)”– Polarville (AQ) // 2014 – “Sotto le stelle” (Ventinovegiorni) – Spazio Menexa – Roma – testo critico di Paolo Aita // “All’ombra del pavone” – Biblioteca del Senato – Roma a cura di Michela Becchis // 2013 – “Opus fragile” – Palazzetto dei Nobili/Oratorio di S.Giuseppe dei Minimi – (AQ) a cura di Antonella Muzi // “Laborioso laborioso laborioso” – Istituto Polacco di Roma a cura di Franco Speroni con testi in catalogo di Alberto Abruzzese e Michela Becchis // 2012 – “Melancholia” – Casa studio dell’artista – prove pubbliche – Tornimparte (AQ) // “L’inquilino lascia il terzo piano” – Calaluna – S.Vito Chietino (CH) a cura di Nico Mangifesta // 2011 – “L’inquilino del terzo piano” – Museolaboratorio – Città S. Angelo (PE) a cura di Enzo de Leonibus con testi di Teresa Macrì e Marco Patricelli. Tra le ultime esposizioni collettive: 2019 – “Vuoto fertile” residenza Bridge Art con Simone Cametti a cura di Lori Adragna e Valeria Valenza, Noto (SR) // 2018 – “Accademia dell’immobilità” Palazzo Pretorio (PO) mostra di performance di Luigi Antonio Presicce // “Apulia Land Art Festival” – Casa Rossa di Alberobello (BA) a cura di Carlo Palmisano e Giuseppe Capparelli //”Spazi Aperti” Accademia di Romania (Roma) a cura di Andrada Catavei // “Art is money – money is art” Galleria Rosso27 (Roma) a cura di Edoardo Marcenaro.

INFO
Piotr Hanzelewicz
One hundred bucks and few cents
a cura di Fabio De Chirico e Giuseppe Capparelli
testo in catalogo di Edoardo Marcenaro
con il patrocinio dell’Istituto Polacco di Roma

Opening sabato 16 marzo 2019 ore 18.00

Rosso20sette arte contemporanea
Via del Sudario 39 (Largo Argentina) – Roma
Fino al 24 aprile 2019
Orari: da martedì a sabato 11.00 – 19.30 – lunedì chiuso
Rosso20sette arte contemporanea
info@rosso27.com
tel.06 64761113
www.rosso27.com