Riceviamo e pubblichiamo
“Riportare alla luce pezzi del nostro passato è sempre un grande risultato. Indipendentemente da quanto recuperato. Se poi ad emergere dal buio dei secoli sono tombe con all’interno dei tesori allora si è ancora più consapevoli della grandezza e dell’importanza del nostro territorio”. Queste le parole del vice sindaco Luisa Ciambella a pochi giorni dalla nuova scoperta nella necropoli Poggio Mengarelli a Vulci.
“Voglio congratularmi con la soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale Alfonsina Russo e con l’Ente Parco di Vulci – ha proseguito il vice sindaco di Viterbo e coordinatrice del progetto Experience Etruria -. Il sito, già noto per brevi scavi e recuperi negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, aveva sofferto finora della mancanza di ricerche sistematiche, e i materiali risultavano in molti casi avulsi dall’originario contesto, quindi “muti” sotto il profilo della conoscenza storica. Ora, con la ripresa degli scavi stanno emergendo una serie di preziose testimonianze dei nostri antenati. Ho contattato nei giorni scorsi la soprintendente Russo che mi ha ribadito l’impressionante numero di tombe presenti in questa piccola area appena scavata, ma anche l’estrema varietà, sia dei reperti rinvenuti che delle strutture tombali. Lo scavo, già molto promettente in questa fase iniziale, continuerà nei prossimi mesi. Ci auguriamo di avere presto altre notizie riguardanti la nostra storia etrusca. La valorizzazione del territorio e del nostro patrimonio anche dal punto di vista archeologico – ha aggiunto il vice sindaco Ciambella – è tra le priorità del distretto turistico e culturale dell’Etruria Meridionale. La strada imboccata è lunga, ma è di sicuro quella giusta”.