Riceviamo e pubblichiamo
“Il nuovo piano di gestione dei rifiuti 2019-2025 è uno strumento ambizioso, che punta all’economia circolare e all’autosufficienza degli Ambiti territoriali ottimali (Ato)”. Lo afferma il consigliere regionale del Pd Enrico Panunzi, dopo l’approvazione da parte del Consiglio della Regione Lazio.
“La Regione si dota di un dispositivo legislativo fondamentale che prevede azioni di contrasto alla produzione dei rifiuti e iniziative di sviluppo della raccolta differenziata – prosegue -. Nel concreto: si punta al 70% di differenziata entro il 2025; si dice no agli inceneritori; si ha l’obiettivo di chiudere il ciclo dei rifiuti all’interno del Lazio e dei singoli Ato. Sono quindi messi in campo investimenti e iniziative per una prospettiva di medio e lungo termine, per tutelare i nostri territori e i cittadini che vi abitano”. Il vice presidente della X commissione esprime poi soddisfazione per aver visto riconoscere i principi espressi in due suoi emendamenti.
Il primo, riformulato dalla Giunta, prevede che “nelle more dell’attuazione del piano e quindi dell’autosufficienza di ciascun ambito, il conferimento dei rifiuti urbani indifferenziati o derivanti dal loro trattamento è ammesso in ambiti territoriali limitrofi. Ma l’Ato deficitario dovrà corrispondere, all’Ato che si farà carico dei rifiuti, un incremento di costo. Tale incremento, tenendo conto di ragionevoli tempi di adeguamento, sarà applicato dall’1 gennaio 2022 in termini del 5%, progressivamente in aumento di pari misura ogni anno. Fino alla definizione di specifiche modalità del sistema degli Ato, viene fatto riferimento a quanto previsto dall’articolo 205, comma 3, del D. Lgs. 152/2006. Le maggiori somme che saranno versate, verranno riconosciute agli Ato, o alle province fino allo loro costituzione, e ai comuni sede d’impianto”.
Il secondo, è un sub emendamento all’emendamento D 07/1, che indica come “i singoli comuni, entro 180 giorni dalla data di costituzione degli Ato, possono presentare alla Regione motivate e documentate richieste di modifica all’assegnazione a uno specifico ambito territoriale e di spostamento in un ambito territoriale diverso, limitrofo a quello di assegnazione. “Con il primo emendamento, si premiano gli Ato virtuosi a discapito di quelli che non sono autosufficienti – afferma il consigliere regionale Panunzi -. Con il secondo, si devono costituire e regolamentare gli Ato, attraverso una legge, perché dovranno poi esprimere il parere alla richiesta di passaggio a un altro Ato da parte dei comuni”.
Infine, una considerazione. “La Regione Lazio ha adempiuto ai suoi obblighi di legge – conclude il vice presidente della X commissione -. Ora gli enti locali non potranno venir meno alle scelte che costituzionalmente e normativamente gli competono”.