I dati ufficiali mostrano che l’occupazione nel Regno Unito ha vissuto tra aprile e giugno il suo peggior calo dell’ultimo decennio: il numero di persone occupate è infatti diminuito di 220.000 unità nel trimestre, stando a quanto dichiarato dall’Office for National Statistics, e si tratta della più grande diminuzione trimestrale dal trimestre maggio-luglio 2009, nel picco negativo della crisi finanziaria.
Il tasso di disoccupazione nel Regno Unito è stato stimato al 3,9%, sostanzialmente invariato rispetto all’anno e al trimestre precedente, poiché milioni di lavoratori sono rimasti inclusi nel programma di furlough sostenuto dal governo per arginare la crisi.
Jonathan Athow, dell’ONS, ha dichiarato che “i gruppi di persone più colpite sono i lavoratori più giovani, di età pari o inferiore a 24 anni, o più anziani e quelli che svolgono lavori più abituali o meno qualificati. Questo è preoccupante, poiché è più difficile per questi gruppi trovare un nuovo lavoro o entrare nel mondo del lavoro con la stessa facilità degli altri lavoratori”.
L’economia del Regno Unito è stata colpita dalla pandemia di coronavirus, ma la disoccupazione non è aumentata tanto quanto si temeva perché un gran numero di aziende ha utilizzato il programma di furlough per il personale. Tuttavia, gli analisti hanno sono convinti che la disoccupazione è destinata a peggiorare nei prossimi mesi con la conclusione del programma, avvertendo di un imminente “precipizio” e di una “tregua prima della tempesta”.
Dai ristoranti ai rivenditori, decine di aziende del Regno Unito stanno già pianificando tagli di posti di lavoro con 140.000 licenziamenti annunciati solo a giugno. Secondo l’ONS, il numero di ore medie lavorate ha continuato a diminuire in aprile-giugno, raggiungendo livelli minimi sia nell’anno che nel trimestre.