Riceviamo da Silvia Blasi (M5S) e pubblichiamo
“Rilevo con grande sollievo e soddisfazione la convergenza politica emersa finalmente di recente sia nella Giunta che in Consiglio regionale, dopo anni di stallo, sulla necessità di risolvere l’annosa questione dell’arsenico nell’acqua del Viterbese assieme ad altre criticità di carattere generale relative alla gestione della risorsa idrica nel Lazio. Ringrazio la consigliera regionale M5S Silvia Blasi, che sin dalla scorsa legislatura ha portato queste tematiche all’attenzione di tutta l’Aula e della Regione, anche di recente con un suo ordine del giorno che impegna la Giunta ad intervenire in tal senso e a considerare anche tutti quei Comuni, che, pur non avendo aderito alla società idrica Talete, si trovano ora a dover garantire ai propri cittadini un’acqua sicura; tema che e’ stato portato al Tavolo istituzionale avviato in Giunta regionale”. Così Roberta Lombardi, assessora alla Transizione Ecologica e alla Trasformazione Digitale della Regione Lazio.”Questo Tavolo istituzionale presso la Regione Lazio che prevede la partecipazione di tutti gli attori coinvolti e’ il punto di arrivo di una serie di proposte avviate per la prima volta dall’Assessorato alla Transizione Ecologica sin dall’inizio del suo insediamento, dal marzo scorso, e che ha integrato in seguito agli input raccolti durante gli incontri con i Comitati dell’Acqua Pubblica – spiega Lombardi – In particolare le misure concrete a cui l’Assessorato alla Transizione Ecologica sta già lavorando, di concerto con gli altri assessorati competenti in materia di Infrastrutture e impianti, sono: attuazione della legge regionale 5 del 2014 sulla ‘Tutela, governo e gestione pubblica delle acque’ per la ridefinizione degli Ambiti Territoriali Ottimali e dei bacini idrici; miscelazione delle acque, tramite l’approvvigionamento idrico dall’acquedotto del Peschiera, per riportare nella norma i livelli di arsenico in tutti i Comuni del Viterbese interessati dalla problematica, facendo ricorso ai fondi del PNRR”.”La questione arsenico nell’acqua della Tuscia e’ innanzitutto un problema sanitario: non si tratta solo di costi in bolletta per quanto totalmente a carico dei cittadini ma si tratta anche di garantire il diritto universale all’accesso alla risorsa idrica e il diritto costituzionale alla salute di tutti gli abitanti del territorio – aggiunge la consigliera regionale M5S del Lazio, Silvia Blasi – Non a caso tra le linee di intervento approvate proprio oggi dal G20 ci sono la sicurezza alimentare e l’uso sostenibile dell’acqua. Sono anni che lo ripeto: l’arsenico che arriva nei rubinetti delle case della Tuscia e’ una vergogna che deve finire e ringrazio l’assessora Lombardi per aver iniziato finalmente un percorso risolutivo mai intrapreso prima d’ora”.