Nelle giornate di domenica 12 febbraio 2023, dalle ore 7 alle ore 23, e di lunedì 13 febbraio, dalle ore 7 alle ore 15, si vota per eleggere il Presidente della Regione Lazio e il Consiglio Regionale: saranno circa 3 milioni gli elettori chiamati al voto che, recandosi al seggio muniti di carta d’identità, avranno a disposizione un’unica scheda elettorale su cui segnare la propria preferenza sia per quanto riguarda il presidente sia per il consiglio regionale.
Per votare i cittadini hanno 4 possibilità, indicate anche sul sito della Regione Lazio. Mettere una X sul nome del candidato alla carica di presidente della regione, il voto va al candidato presidente ma non sarà esteso alle liste collegate. Segnando con X, invece, il contrassegno della lista, il voto sarà invece valido sia per la lista che per il candidato presidente a essa collegato. Si può, ad ogni modo, mettere una X sia sul nome del candidato alla carica di presidente della regione che sul contrassegno della lista a esso collegata.
Infine, il voto disgiunto, ovvero la possibilità di segnare una X sul nome del candidato presidente prescelto e su una lista a esso non collegata.
Per quanto riguarda le preferenze per i candidati consiglieri, l’elettore ne può esprimere una o due, scrivendo a fianco della lista prescelta, nelle apposite righe, il cognome oppure il nome e il cognome dei candidati consiglieri regionali compresi nella lista stessa; se l’elettore esprime due preferenze, una deve riguardare un candidato di genere maschile e l’altra un candidato di genere femminile della stessa lista. In caso contrario, verrà annullata la seconda preferenza.
Per le Regionali, non è previsto ballottaggio: verrà eletto presidente il candidato che prenderà più voti. Per quanto riguarda invece il consiglio regionale, si applica un criterio proporzionale con premio di maggioranza per le liste che appoggiano il candidato presidente eletto. Il 55% dei seggi viene assegnato alla lista che appoggia il candidato presidente eletto nel caso in cui abbia preso fino al 40% dei voti: tra il 60% e il 70% dei seggi nel caso in cui il candidato presidente abbia preso più del 40%.