La Legge di Bilancio introduce, quindi, in Italia una delle misure più discusse ed attese degli ultimi anni: il reddito di cittadinanza: ecco quanto serve sapere sui contenuti nella bozza del decreto.
Il massimo erogabile varia da 780 euro, per un adulto che vive in affitto, a 1.180 euro per una famiglia di quattro persone sempre in locazione. Per un single il contributo massimo è di 500 euro, che aumenta a 650 euro se ha un mutuo e di altri 130 euro se vive in affitto. Per due coniugi l’assegno base è al massimo di 700 euro, che aumenta a 850 o 980 euro in caso di mutuo o locazione. Se i due hanno un figlio minore il reddito di cittadinanza massimo sarà di 800 euro, che si innalzerà – come per i casi precedenti – a 950 o 1.080 euro.
Per poter farne richiesta, il cittadino deve avere un reddito Isee 2018 non superiore ai 9.360 euro. Inoltre, il reddito familiare di un cittadino single non deve superare i seimila euro (che diventani 9.360 se si vive in affitto), che si incrementano di 2.400 euro per ogni componente maggiorenne e 1.200 euro per ogni minorenne, fino ad un tetto di 12.600 euro (che raggiunge i 19.656 se in affitto). Può fare richiesta anche chi dichiara un reddito annuo non superiore ai 7.560 euro.
Il sussidio verrà erogato alla popolazione disoccupata: se però chi ne beneficia rifiuterà tre offerte di lavoro – entro i 500 km dalla sua residenza – nell’arco di 12 mesi si vedrà revocato l’assegno. La durata del sussidio è di diciotto mesi. Si potrà, eventualmente, chiederne il rinnovo dopo un mese dalla scadenza.
Secondo la bozza attuale, possono farne richiesta, così come per il reddito d’inclusione, i cittadini italiani e comunitari – con diritto di soggiorno – o i cittadini extracomunitari se in possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo: per richiederlo si deve essere residenti in Italia da almeno 5 anni.
Secondo le caratteristiche attuali ed in base alle prime stime, i cittadini che potranno richiedere l’assegno sono circa 1 milione e 375 mila famiglie. Anche in base a queste stime, il governo ha stanziato per la misura una cifra pari a 6,5 miliardi di euro, circa 400 milioni di euro in più rispetto al Rei, che costava ne 6,1. Il via ad aprile 2019.