Riceviamo da Gino Stella, UDC Tarquinia, e pubblichiamo
“Quel pianoforte a coda è un prezioso bene, un regalo dei cittadini di Tarquinia alla propria città, grazie alle donazioni: lasciarlo incustodito all’aperto, esposto a caldo, umidità e degrado, è un’enorme mancanza di rispetto al patrimonio della collettività e alle persone che, con i propri soldi e la propria voglia di fare il bene di questo paese, hanno contribuito ad acquistarlo”: a tuonare è Gino Stella, segretario provinciale dell’UDC, di fronte al pianoforte Yamaha tre quarti di coda che circa quindici anni fa fu donato al Comune di Tarquinia dal Lions Club e che da qualche giorno è stato sistemato all’aperto ai piedi di Palazzo Vitelleschi, sotto la statua di Emilio Greco, pare per un flash mob nel corso del Divino Etrusco.
“Una donazione dal valore di circa ventimila euro di allora – continua Stella – cifra raggiunta sia con l’ingente investimento del Lions Club che grazie a tante donazioni spontanee dei cittadini. E ora, chissà per quale geniale trovata, uno strumento così prezioso viene lasciato all’aperto, per giorni: sia il caldo del giorno che, ancora di più l’umidità della notte stanno letteralmente distruggendo il pregio musicale di quel pianoforte, per non parlare del degrado – è già stato invaso dai piccioni – o del rischio di vandalismi”.
“Ma in fondo, questa triste vicenda non è che l’emblema di questa amministrazione, sempre più priva di sensibilità artistica o culturale e completamente mancante del rispetto del bene cittadino: non è casa vostra, in cui potete sperperare quel che volete. Quel pianoforte è il frutto del desiderio dei cittadini di avere una città all’altezza della cultura che ne segna la storia: una consapevolezza che a chi ci governa manca del tutto, a quanto pare”.
“Vogliamo perciò sapere di chi sia la responsabilità di questa scellerata scelta – conclude Stella – e vogliamo, naturalmente, che si ponga subito rimedio a questo incredibile e inequivocabile ennesima mancanza di rispetto all’anima di questa città!”.