Riceviamo da Daniel Centini e pubblichiamo
Negli ultimi 30 anni vi è stato un considerevole aumento del peso nelle cartelle dei nostri alunni più giovani (indicativamente nella fascia d’età che comprende gli studenti di scuole elementari e medie). Ciò è dovuto principalmente all’implementazione di un maggior numero di materie scolastiche, e questo ha portato all’ aumento del numero di libri e quaderni da inserire negli zaini.
Inutile dire che chi ne risente di più sono proprio gli studenti, che tra dolori e problemi fisici, si ritrovano spesso, ancor più distratti e confusi all’ arrivo nelle classi. Parlando da ex studente, posso affermare che, con l’avanzare del tempo e con il passaggio da medie a superiori, i libri dimimuiscono, e con essi, anche il carico da trasportare, ma ciò non toglie che chi ne soffre di più sono i più giovani, che sono obbligati da un sistema scolastico in continua evoluzione, a dover sopportare pesi ben più alti del consentito.
Di fatto il peso non dovrebbe superare il 10-15% del peso corporero di chi lo indossa, cosa che spesso e volentieri succede, ma cosa si potrebbe fare per diminuire il peso, e quindi i problemi fisici? Diminuire le materie Impossibile, le materie insegnate sono in continua evoluzione e in continuo aumento, al passo con i progressi dell’uomo. Le case editrici stanno cercando di diminuire il peso dei libri, rendendoli più essenziali, cercando però di mantenere l’efficacia sullo studente. Ciò potrebbe migliorare la questione del peso, ma pensiamo realmente che rendere più sintetici i libri possa avere la stessa efficacia sugli studenti delle nostre scuole?
Noi pensiamo di no, ma una soluzione potrebbe essere la richiesta di armadietti ai presidi delle scuole, o di poter lasciare i libri più pesanti in armadietti posti nelle classi, oppure ci mettiamo intorno ad un tavolo per cercare meglio la soluzione da trovare.
Il segretario della sezione FIGC Tarquinia
Daniel Centini