Quando bisogna andare dal dentista pediatrico?

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Avvicinare un bambino alle prime visite odontoiatriche può sembrare un grande passo, ma è comunque uno step necessario affinché la sua salute orale sia preservata fin dalla tenera età.

In molti pensano, infatti, che i denti da latte siano “denti destinati a cadere” e che quindi non richiedano particolari attenzioni. Al contrario, è proprio in questa fase che si gettano le basi per un corretto sviluppo dell’intera bocca, evitando il rischio di complicazioni future come carie profonde, malocclusioni o problemi di masticazione.

Come scegliere lo studio dentistico per bambini

Un buon punto di partenza per i genitori è cercare un professionista affidabile specializzato in pedodonzia, come ad esempio lo studio dentistico per bambini a Roma Fadda, in grado di seguire con competenza i piccoli pazienti, rendendo la loro prima esperienza dal dentista più serena e positiva possibile.

Uno dei fattori più importanti in questi contesti, infatti, è che il bimbo associ la figura del dentista a un contesto piacevole e non traumatico, così da evitare paure e ansie in futuro. È qui che entra in gioco l’importanza di un ambiente accogliente, nonché di un avvicinamento giocoso da parte del personale: sono elementi che possono fare davvero la differenza, trasformando la prima visita dal dentista in un’esperienza priva di stress e in un’occasione di crescita.

Prima visita dal dentista pediatrico: quando è il momento giusto?

Se non ci sono problematiche specifiche (come dolore, dentini scuriti, carie precoci o particolari malformazioni), il consiglio è di portare il bambino dal dentista pediatrico già intorno ai 3-4 anni. In questa fase, la dentizione decidua (ovvero, i denti da latte) è in gran parte formata e il piccolo può acquisire familiarità con lo studio odontoiatrico in un momento di relativa serenità. Insomma, questa prima visita in tenera età ha anche uno scopo psicologico importante per il futuro.

Invece, nel caso in cui si presentino segnali sospetti già dai 2-3 anni di età (ad esempio, il bambino che si lamenta di un dente o si nota qualche anomalia nella forma o nel colore), bisognerà anticipare la visita, anche solo per un controllo.

Prevenzione e controlli periodici

Abituare fin da subito il bambino a fare controlli regolari ai denti (di solito consigliati almeno una volta l’anno) aiuta a prevenire carie ed eventuali disfunzioni dell’apparato orale. Infatti, alcuni problemi come il palato stretto o una malocclusione sono più facilmente risolvibili se vengono intercettati in età pediatrica, ovvero quando le ossa e la dentatura sono ancora in fase di sviluppo.

Inoltre, i primi controlli servono anche a insegnare al bambino (e ai suoi genitori) le buone abitudini di igiene orale: i piccoli non hanno ancora la manualità necessaria per spazzolarsi correttamente i denti e un’errata pulizia può favorire l’insorgere di carie. Inoltre, un monitoraggio costante permette di valutare se l’alimentazione (ricca di zuccheri) oppure l’uso prolungato di ciuccio e biberon stiano influendo negativamente sulla crescita della bocca.

Insomma, la scelta di portare il proprio figlio dal dentista pediatrico non deve essere dettata soltanto dall’eventuale presenza di problemi visibili: anticipare i controlli rappresenta un’arma vincente contro carie, malocclusione e interventi più invasivi in futuro.