Quale futuro per la Sanità italiana con l’autonomia differenziata? Se ne parla a Tarquinia il 15 dicembre

Riceviamo dall’Esecutivo nazionale NO AD e pubblichiamo

Come faranno le Regioni in disavanzo a garantire i livelli di assistenza essenziale con meno risorse a disposizione?

Se ne discute a Tarquinia in provincia di Viterbo venerdì 15 dicembre con i Comitati per il ritiro di ogni Autonomia Differenziata, l’Unità della Repubblica e l’Uguaglianza dei Diritti e i rappresentanti delle principali organizzazioni sindacali.

L’autonomia differenziata è un progetto che procede a fari spenti, lontano dal clamore mediatico del dibattito politico ma, come un rullo compressore, porta avanti quel processo che da vent’anni a questa parte sta acuendo le differenze fra le Regioni più sviluppate e quelle meno sviluppate del Paese.

La cosiddetta “secessione dei ricchi” consentirà infatti a chi già sta meglio di trattenere più risorse in loco, redistribuendo meno a chi sta peggio, in barba alla solidarietà affermata in Costituzione.

Facile immaginare l’impatto su un settore vitale come la Sanità già messo a dura prova dalla recente pandemia e dalla crescente e generalizzata carenza di personale.

L’incontro/dibattito avrà luogo nella “Sala Sacchetti” del Palazzo dei Priori, presso la sede della Società Tarquiniense di Arte e Storia, alle ore 17:00 e vedrà la partecipazione della prof.ssa Marina Boscaino, portavoce nazionale dei Comitati contro l’autonomia differenziata e dei rappresentanti delle federazioni provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Cobas.