Riceviamo e pubblichiamo
La Capitaneria di Porto di Civitavecchia ha provveduto ad emanare una nuova ordinanza sulla pesca subacquea professionale (N. 68/2018), frutto di approfonditi studi di settore sorti dal bilanciamento degli interessi del ceto peschereccio, razionalizzazione dello sforzo di pesca e tutela delle risorse ittiche.
Lo strumento normativo in parola, disciplina organica e al tempo stesso flessibile, ha tenuto conto delle numerose norme di sicurezza di settore atte a salvaguardare i pescatori subacquei, compiendo una ricognizione dei principali obblighi e doveri degli operatori del settore. La nuova ordinanza, nel disciplinare prioritariamente la pesca subacquea del riccio di mare (Paracentrotus lividus) e del Corallo rosso, non solo distingue le autorizzazioni rilasciate per l’esercizio delle due pesche speciali, ma prevede un aumento sostenibile delle stesse, attraverso la previsione di un incremento progressivo nel triennio.
La Capitaneria di porto di Civitavecchia, ponendo al primo posto il principio dello sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche, per verificare l’impatto antropico scaturito dall’emanazione del nuova ordinanza, ha previsto l’effettuazione di uno studio di settore elaborato dal Laboratorio di Oceanologia Sperimentale ed Ecologia Marina dell’Università degli Studi della Tuscia. Il rilascio delle autorizzazioni si baserà su di un preciso meccanismo basato su una graduatoria e un sistema a punti che contempera l’interesse degli attuali operatori, salvaguardandone gli investimenti, nonché l’interesse pubblico sotteso all’accesso al settore, attraverso una rotazione, mediante l’ingresso di nuovi pescatori professionali (le domande saranno accettate dal prossimo mese di settembre). Ulteriore elemento di rilievo costituisce il nuovo sistema sanzionatorio, che mira a scoraggiare e reprimere la pesca subacquea abusiva e tutti quei comportamenti contrari alla vigente normativa in materia di pesca, prevedendo la sospensione temporanea dell’autorizzazione e la decadenza in caso di ripetuta reiterazione di gravi infrazioni.