Riceviamo dal Presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli e pubblichiamo
Esattamente 77 anni fa l’Italia tornava finalmente ad essere un paese libero dopo una lunga e atroce dittatura. Con un’insurrezione generale e con il coraggio di migliaia di donne e uomini da tutto il Paese, terminava infatti la pagina più buia della nostra storia. Una storia che ci ha portato a oltre vent’anni di assenza di libertà e diritti, poi alla guerra mondiale, infine all’occupazione nazifascista e alla guerra civile.
La data del 25 aprile 1945 è uno spartiacque fondamentale nella nostra storia. Non rappresenta solo la cesura netta con la dittatura. Al suo interno racchiude infatti l’amore di tutti quegli italiani, donne, uomini, civili e militari, che hanno deciso di vivere senza più catene. Hanno preferito morire da cittadini liberi, piuttosto che condurre un’esistenza senza avere neanche la possibilità di esprimere un’opinione.
Il 25 aprile ci deve poi dare anche un altro fondamentale insegnamento: non dobbiamo mai dare per scontato il valore inestimabile della libertà e della democrazia. Anzi, esso va riaffermato e difeso quotidianamente da ogni intemperia che la storia può produrre.
Sono infatti la libertà e la democrazia a permetterci di condurre una vita a testa alta, di sviluppare una coscienza critica, di scegliere da soli e senza costrizioni il nostro presente e futuro. Senza dubbio alcuno, non c’è nulla di più bello e importante al mondo.