di Attilio Rosati
La Corneto ha un problemino non trascurabile: a prestazioni caratterizzate da un elevato tasso di concentrazione e determinazione, alterna gare di preoccupante evanescenza emotiva. Quando si verifica questo strano fenomeno, più che un allenatore forse sarebbe necessario un elettricista; Mister Ercolani, percepito il disagio, ha cercato di cambiare qualche componente, effettuare alcuni spostamenti, compito arduo anche grazie alle solite carenze di organico, ma in novanta minuti di gara attuare contromisure efficaci ad una simile perdita di energia non è facile e, così, anche il Riano, formazione di modesta caratura tecnica, ha potuto fruire del suo momento di gloria calcistica.
Gli etruschi avevano cominciato bene: alla prima proiezione in avanti avevano trovato un gol di pregevole fattura confezionato da Sabbatini su assist di Maisto e la squadra avrebbe potuto attuare una tattica di saggio attendismo per poi ripartire alla prima occasione, ma così non è stato. Da qual momento in poi, ogni tiro in porta dei locali è andato a segno e ciò è accaduto per cinque volte. Poco da dire e poco da recriminare: la sensazione è che quando incappa in certe giornate la compagine etrusca deve lavorare sopra tutto sul fattore mentale, su un approccio psicologico alla partita che deve imparare e cambiare, in tutta fretta.
La classifica resta praticamente immutata grazie a passi falsi e battute d’arresto delle dirette inseguitrici. Tempo per lavorare e migliorare ce n’è in abbondanza. Le reti degli avversari sono state siglate rispettivamente da Novelli (doppietta) nel primo tempo e da Misuraca, Morico e Grassi nella ripresa. L’arbitro era inesperto e poco accorto. Se un giocatore accusa un malore, come è successo a Maisto, devi fermare immediatamente il gioco e non distribuire cartellini a chi ti fa notare che stai dormendo.